Amore

26 novembre‘19 – 25 novembre‘20: auspico 364 giorni di rispetto per la donna e…

…Confido in maggiore solidarietà fra donne

Amiche ed Amici carissimi, come ogni anno, dal 1999, il 25 novembre ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne.  Detta ricorrenza fu istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che designò tale giorno invitando i Governi, le Organizzazioni Internazionali  e le Ong  ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica. Tuttavia in Italia solo dal 2005 alcuni Centri Antiviolenza e Case delle Donne hanno iniziato la celebrazione di questa giornata.

Sebbene tutt’oggi il 25 novembre  rappresenti il momento dell’anno più significativo per coinvolgere tutti in un problema così grave, l’Istat ci riferisce che proprio nel nostro paese si registra un femminicidio ogni 72 ore. Evidentemente c’è ancora molto da fare e, a mio parere, soprattutto in termini di prevenzione.

Personalmente da anni sono attiva nello scrivere articoli sull’argomento e nel diffondere interviste  rilasciatemi da Professionisti operativi in ambito psicologico e legale con l’obiettivo di  prevenire l’estremo orribile gesto, ma purtroppo, è ancora troppo diffuso nelle Donne il cedimento.

Il cedimento al perdono, alle giustificazioni, alle promesse d’amore immenso, alla richiesta di “quell’ultimo incontro”. Già, proprio la concessione dell’ultimo incontro diviene fatale. Il malvagio si presenta ben dotato di strategia e strumenti atti a colpire mortalmente la sua vittima.

Talvolta la vittima sopravvive, ma il più delle volte riportando segni indelebili sul corpo e nell’anima oltreché perseguitata dal terrore che l’infame si ripresenti più determinato che mai nel compiere il suo assassinio. Sì, perché non c’è la certezza di una lunga pena scontata in carcere… non di rado si reputa sufficiente un braccialetto elettronico unitamente all’intimazione di non avvicinarsi alla vittima.

Per la prima volta rivolgo un pensiero alle prostitute, non l’ho mai fatto, tuttavia mi è rimasta impressa un’espressione irripetibile e sprezzante oltreché altamente giudicante, pronunciata da  un noto esponente della psicologia e criminologia, una Donna che peraltro ho sempre stimato.

Leggendo quei prosaici giudizi, mi sono chiesta quale diritto abbiamo di giudicare ed insultare Donne con alle spalle un vissuto che neppure conosciamo, magari riportanti ferite profonde, e chissà, forse costrette alla prostituzione da chi – in caso di ribellione –  minaccia di uccidere i loro cari.

Naturalmente vi sono anche professioniste del sesso per libera scelta, ingolosite dall’ elevato guadagno riservato alle cd escort d’alto bordo: scelta che non condivido, ma non per questo le ritengo Donne “calpestabili”.

E’ altresì inconfutabile che esistano femmine – indegne di essere definite Donne –  manipolatrici e cattive che agiscono  con perfidia a carico di Uomini onesti, tuttavia credo che neppure loro meritino di essere punibili  con la violenza.

A volte ci dimentichiamo che la violenza è anche verbale e che spesso le prime nemiche delle Donne sono le Donne stesse.

Un abbraccio!

Daniela Cavallini

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