Affari legali

AFFARI LEGALI. Come si diventa giudici popolari in Italia?

I requisiti e le funzioni richieste

Sebbene l’italiano medio sia portato a ricollegare istintivamente la figura del giudice popolare all’ordinamento americano – verosimilmente per via della copiosa filmografia sul tema – c’è chi ricopre tale incarico anche nel nostro paese.

Il giudice popolare, che deve possedere, oltre ai diritti civili e politici, la cittadinanza italiana nonché indubbi requisiti inerenti l’integrità morale, è previsto che abbia tra i 30 ed i 65 anni; il suo compito è quello di affiancare i magistrati togati nel corso dei processi in Corte d’Assise e in Corte d’Assise d’appello.

Non possono svolgere questa funzione né i magistrati e i funzionari in servizio all’ordine giudiziario, né coloro che appartengono alle Forze dell’Ordine, né i membri di culto, per ovvie ragioni. Ogni due anni i sindaci di ciascun comune aprono le iscrizioni per chi si vuole candidare come giudice popolare e gli elenchi stilati vengono poi trasmessi ai tribunali, presso i quali si verifica un secondo controllo. Solo a quel punto ha luogo un sorteggio nell’ambito di un’udienza pubblica affinché prendano forma gli albi definitivi, con tanto di estrazione dei membri supplenti.

Sia la Corte d’Appello, sia la Corte d’Assise d’Appello, estraggono 50 nominativi ogni tre mesi, viene fissata un’ulteriore udienza nei cinque giorni successivi e i giudici individuati sono convocati per un colloquio formale. Detta nomina ha una durata di tre mesi – salvo il caso in cui il processo duri di più – e determina un vero e proprio obbligo di partecipazione alle fasi del giudizio stesso.

Proprio l’anzidetta obbligatorietà dell’ufficio in questione, comporta delle sanzioni nell’ipotesi in cui non ci si presenti senza un giustificato motivo che costituisca un legittimo impedimento. In ragione della serietà richiesta per l’espletamento dei compiti assegnati, la normativa in materia prevede un indennizzo giornaliero, quantificato diversamente a seconda che si tratti di un lavoratore dipendente costretto ad assentarsi dal proprio posto di lavoro oppure di un lavoratore autonomo.

E’ bene sottolineare come il giudice popolare prenda parte ai processi concernenti i reati più gravi, in primo grado o in appello, motivo per il quale sarebbe il caso di fare una riflessione lucida e ponderata circa la capacità e la vera intenzione di approcciarsi ad una realtà spesso più cruda di quanto si possa immaginare, in considerazione soprattutto dello spiccato senso di responsabilità che questo ruolo comporta.

Roberta Romeo

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