Affari legali

AFFARI LEGALI. Vaccino contro il Covid-19: sarà possibile renderlo obbligatorio?

Ecco il quadro giuridico che potrebbe delinearsi

In questi difficili mesi di emergenza si è parlato più volte del vaccino anti-Covid 19  – a cui gli scienziati stanno lavorando senza sosta – come via d’uscita dalla pandemia che ha travolto il mondo intero. Vi è però da chiedersi se una volta che questo agognato vaccino sarà approntato, verrà prevista per gli italiani la sua obbligatorietà.

In linea teorica, la legge lo potrebbe imporre, quanto meno per ciò che riguarda le categorie di soggetti più a rischio; attualmente, il nostro ordinamento contempla già l’obbligo vaccinale, seppur solamente con riferimento ai bambini, ma va sottolineato come l’eventuale inadempimento da parte dei genitori comporti per questi ultimi una sanzione pecuniaria, nulla di più, fermo restando che di norma le scuole richiedono i certificati di avvenuto vaccino per procedere all’iscrizione dei piccoli.

In proposito, la Suprema Corte ha ribadito in più occasioni che la condotta omissiva genitoriale può essere giustificata solo se sussistano particolari e concrete controindicazioni per il minore in questione ed ha chiarito che occorre altresì allegare prova dell’indifferenza della struttura sanitaria in relazione alla specifica situazione prospettata.

Nella diversa ipotesi di conflitto tra etica morale, religione o libertà di coscienza dei genitori e quanto stabilito come obbligatorio dalla legge, è compito del Tribunale dei minori pronunciarsi definitivamente in merito all’opportunità di sottoporre il bambino a vaccinazione, prestando attenzione al quadro clinico dello stesso e nell’ottica di contemperare l’esigenza di salvaguardare la sua salute, se non la sua vita, con quella di non mettere a rischio la sicurezza dei consociati.

Quanto appena esposto, per analogia, potrebbe verosimilmente essere valido anche con riguardo al vaccino obbligatorio per il Coronavirus, ma resta da chiedersi se – sempre ragionando per ipotesi – sia possibile prevedere l’obbligatorietà del trattamento anche per gli adulti, vista la particolare situazione di contagio e pericolo che il Covid-19 ha scatenato.

Anche se la previsione di un intervento coattivo con l’ausilio delle Forze dell’Ordine appare francamente piuttosto irrealizzabile da più punti di vista, in termini del tutto generali, trattandosi palesemente di un trattamento sanitario obbligatorio al pari di quello già vigente per le persone che, a causa di rilevanti disturbi psichiatrici, costituiscono un pericolo per sé o per gli altri, sarebbe tecnicamente plausibile istituirne l’obbligatorietà. In merito alle eventuali conseguenze di un rifiuto in tal senso, a chi scrive sembra oltremodo improbabile che possano spingersi oltre ad una sanzione di natura prettamente economica.

Invero, ad oggi le vaccinazioni, anche quando sono obbligatorie, restano comunque trattamenti sanitari non coattivi, ossia non coercibili per il tramite della forza pubblica; ciononostante, dal momento che il TSO è una procedura già ampiamente ammessa dal nostro ordinamento – sebbene non possa violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana e sia possibile ricorrervi solo come ultima ratio – non si può escludere a priori che la disciplina allo stesso riferita possa un giorno abbracciare, con i dovuti aggiustamenti, anche i vaccini per il Covid-19.

Roberta Romeo

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