Scienza

All’Università di Oxford, testato il vaccino sperimentale contro il Covid-19. Tra i volontari anche un’italiana

Elisa Granato è la prima cittadina italiana a provare sulla propria pelle gli effetti del vaccino anti-coronavirus. Insieme a lei Edward O’Neill, ricercatore oncologico presso la stessa università

Nell’Old Road Campus Research dello Jenner Institute, alla periferia di Oxford, sono iniziati giovedì scorso i primi test su 1500 volontari, del vaccino anti-coronavirus che l’università inglese ha studiato e brevettato in collaborazione con il Laboratorio italiano di Pomezia Advent-Irbm. Tra i volontari, anche un’italiana, la prima al mondo che ha aderito con coraggio ed entusiasmo: la ricercatrice di zoologia e microbiologia nella stessa università, Elisa Granato.

È stata la seconda volontaria a provare sulla propria pelle gli effetti del vaccino sperimentale, chiamato Chadox1 nCoV-19. Prima di lei, Edward O’Neill (anche lui ricercatore nel campo oncologico all’interno della stessa università di Oxford), che è diventato così il primo uomo ad essere stato vaccinato contro il coronavirus. La svolta che tutto il mondo attendeva, quindi, probabilmente si sta avvicinando: la scommessa del team di ricercatori, infatti, è quella di realizzare un vaccino efficace già in autunno. In questa prima fase, metà dei volontari riceverà il potenziale vaccino contro il virus, l’altra metà un placebo così da testarne la sicurezza e l’efficacia.

Il giorno dopo la somministrazione del vaccino, Edward ha commentato il suo stato di salute raccontando: “Volevano testare il vaccino su persone fisicamente vicine all’università per cui hanno inviato una mail innanzitutto a quelli che ci lavorano. Sono sottoposto regolarmente ad un controllo del sangue per vedere come il mio sistema immunitario risponde al vaccino. Devo regolarmente misurare la temperatura per assicurare che non stia sviluppando nessuno sintomo e nessun effetto collaterale collegato al vaccino o addirittura al coronavirus. Penso che se si presentassero effetti collaterali – ha spiegato – sarebbero molto più tollerabili degli effetti del coronavirus. Questo è un virus davvero terribile, quindi più che essere preoccupato del vaccino sono molto più preoccupato del virus. È molto difficile, ma qualunque cosa possa fare proverò a farla”.

Elisa Granato, (che non sa se le sia stato inoculato il prototipo di vaccino o un placebo), a due giorni dall’inoculazione del prototipo di vaccino, ha rassicurato sulle sue condizioni di salute con un tweet: “Sto benissimo finora e il team di Oxford sta facendo un lavoro fantastico nel controllare, seguire e sostenere tutti i partecipanti”. La sua iniezione è stata trasmessa anche in diretta televisiva dalla Bbc, alla quale ha raccontato: “Sono una scienziata e volevo dare il mio sostegno a un progetto scientifico. Personalmente nutro un certo grado di fiducia su questo vaccino”.

Ai tanti interrogativi e curiosità sulla sua esperienza, sul tipo di vaccino usato e soprattutto sulla sua salute, la Granato ha commentato: “Volevo ringraziare tutti per i messaggi positivi che sto ricevendo. Non posso rispondere a tutti, ma voglio assicurare che li ho molto apprezzati. Sto ricevendo tonnellate di domande riguardo alla sperimentazione”.

E poi ha spiegato: “Il vaccino non contiene proprio il Covid-19, c’è solo una piccola parte inserita in un virus differente e non nocivo. In questo modo si evita che possa propagarsi, può potenzialmente (e c’è da augurarselo) attivare il sistema immunitario e proteggerci così dal Covid. Oxford sta usando una tecnologia per questo progetto di vaccino già sperimentata con successo in passato. Non verrò infettata di proposito col Covid-19 – ha precisato la ricercatrice – perché lo studio punta alla produzione di anticorpi, al di là degli eventuali effetti collaterali (come leggeri stati influenzali), e alla copertura immunitaria nel mondo reale nei prossimi mesi”. Il suo ottimismo è di buon auspicio e la sua voglia di mettersi in gioco per cercare di aiutare il mondo accende una speranza in questo momento così difficile e delicato!

Beatrice Spreafico

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Beatrice Spreafico

"Leggere, scrivere, chiacchierare, ascoltare, ridere, amare.. queste sono le costanti della mia vita senza le quali non potrei essere io. Amo emozionarmi e sorprendermi, cercando di lasciare un bel ricordo di me nelle persone che incontro. Credo nell’empatia e nel potere della determinazione: la mia testardaggine incallita è rinomata e - guarda caso - il mio motto è “mai arrendersi. Le cose belle richiedono tempo”. Porto gli occhiali, che sono la mia estensione sul mondo e vivo tra ricci e capricci. Sono Social Media Manger In Wellnet, dove mi occupo di Social e sviluppo Piani Strategici ed Operativi per i clienti, su differenti piattaforme. In poche parole? Trasformo le loro richieste in parole ed immagini da ricordare. A LaVoce, invece, mi occupo della prima pagina scrivendo di politica, economia, attualità e scienza."

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