ARCELOR-MITTAL: IL GOVERNO E’ PRONTO ALLA GESTIONE COMMISSARIALE

Oggi sciopero dei dipendenti che aderiscono a Fiom, Fim e Uilm

“Se ci sarà il disimpegno da parte di ArcelorMittal, il primo step sarà la gestione commissariale al ministero dello Sviluppo economico”. E’ quanto ha affermato il premier, Giuseppe Conte nel corso del tavolo di lavoro svoltosi ieri a Palazzo Chigi che ha visto coinvolti gli Enti Locali e le parti sociali.

Conte, sempre nella giornata di ieri, ha incontrato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, proprio per parlare della spinosa vicenda. Il Quirinale non fa mistero della sua preoccupazione e per questo motivo, il Capo dello Stato ha ammonito il presidente del Consiglio circa il fare presto per impedire un contraccolpo durissimo dato dalle ripercussioni sul fronte occupazionale.

Il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli ha dichiarato che “parlare di Ilva” vuol dire parlare “della strategia industriale del nostro Paese. Voglio essere chiaro: il governo parla con una voce sola. Pensare alla chiusura stabilimento Ilva ha un’immediata ricaduta sociale, ma ha anche un’immediata ricaduta su tutti i settori italiani legati all’acciaio. Non avere l’Ilva significa non avere un piano industriale serio per il Paese”. “I rappresentati di ArcelorMittal ci hanno detto chiaramente che non sono in grado di portare a termine il loro Piano industriale per rilanciare l’Ilva e questo il governo non può accettarlo”, ha aggiunto Patuanelli.

Una posizione è stata assunta anche dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano il quale ha affermato: “Non è capitato spesso che io abbia condiviso dalla prima all’ultima parola l’intervento di un presidente del Consiglio in questa sala, ma stasera è successo. In sede politica credo che la posizione che il governo ha preso sia ineccepibile in termini di difesa del diritto e della dignità del nostro Paese”.

Da ArcelorMittal però, la vedono in maniera differente. A parlare è il presidente e Amministratore Delegato, Lakshmi Nivas Mittal. “ArcelorMittal ha continuato ad affrontare condizioni di mercato difficili nel terzo trimestre, con prezzi dell’acciaio in ribasso e costi elevati della materia prima grezza”, ha affermato. “In questi mercati  rimaniamo concentrati sulle nostre iniziative per migliorare il nostro rendimento e la nostra priorità è ridurre i costi, adeguare la produzione e assicurare una cassa positiva”, ha detto ancora.

Intanto, per la giornata di oggi è stato proclamato uno sciopero al quale hanno i dipendenti dell’ex Ilva aderenti alle sigle Fiom, Fim e Uilm. L’agitazione sarà su larga scala e riguarderà, oltre a quelli di Taranto, i dipendenti di Genova, Cornigliano, Novi Ligure.

In un comunicato congiunto, le tre sigle sindacali hanno dichiarato: “Dobbiamo scongiurare il rischio che a pagare il prezzo delle scelte scellerate di azienda e politica siano sempre i lavoratori. Dobbiamo evitare lo spettro dell’ulteriore cassa integrazione e chiediamo con forza il risanamento ambientale e la salvaguardia occupazionale”. I sindacati ritengono “le prossime ore decisive per il futuro di migliaia di lavoratori”.

I sindacati sono convinti del fatto che la “decisione di ArcelorMittal di risolvere, ad appena un anno dall’insediamento, il contratto di affitto per la gestione del più grande impianto siderurgico d’Europa”, connota “i caratteri della beffa, poiché il settore dell’indotto, a partire da questa estate, è stato oggetto di un cambiamento complessivo, già avvenuto per il settore della ristorazione, che ha visto il subentro nelle pulizie civili e industriali di nuove aziende e la perdita di numerosi posti di lavoro e retribuzione”.

Antonio Marino

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