Cronaca

ARRESTATA L’EX EUROPARLAMENTARE LARA COMI: CORRUZIONE

Insieme all'esponente azzurra, in manette anche l'AD dei supermercati 'Tigros', Paolo Orrigoni ed il Direttore Generale di AFOL Metropolitana, Giuseppe Zingale

Milano, 14 novembre – L’ex europarlamentare di Forza Italia, Lara Comi è stata arrestata questa mattina dagli uomini della Guardia di Finanza di Busto Arsizio (VA) e di Milano, su ordine del GIP Raffaella Mascarino e richiesta dei PM Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri. L’esponente azzurra, alla quale sono stati concessi gli arresti domiciliari, deve rispondere dei reati di corruzione, finanziamento illecito e truffa nell’ambito di un filone dell’inchiesta denominata, ‘Mensa dei Poveri’.

Con la Comi, per gli stessi reati, arrestati anche l’AD dei supermercati ‘Tigros’, Paolo Orrigoni ed il Direttore Generale di AFOL Metropolitana, Giuseppe Zingale: il primo ai domiciliari mentre il secondo, in carcere.

Stando a quanto emerso dalle indagini condotte dalla Procura di Milano che avevano già portato all’arresto di 43 persone lo scorso 7 maggio 2019, amministratori locali, imprese e professionisti si erano resi responsabili di corruzione, truffa ai danni del bilancio dell’Unione Europea per il conseguimento di erogazioni pubbliche le cui spese finivano a carico del Parlamento Europeo. A questo si aggiungono la corruzione ed il finanziamento illecito da parte di un imprenditore del Bresciano a vantaggio di un candidato alle ultime elezioni europee del 26 maggio 2019. Inoltre, le false fatturazioni per celare i suddetti reati.

Il sistema era articolato attraverso false fatturazioni tra imprese, come da incarichi di consulenza fittizi, formali se non inutili, affidati da società pubbliche i quali servivano a nascondere il prezzo di corruzioni e l’ottenimento di favoritismi nell’ambito delle procedure amministrative. La Comi, Orrigoni e Zingale sono finiti in manette a seguito degli ultimi sviluppi investigativi per fatti successivi all’operazione del 7 maggio. Un imprenditore di Varese avrebbe ottenuto illecitamente il cambio di destinazione urbanistica di un’area di primaria importanza, convertita da industriale a commerciale, contestualizzata nella variante generale al Piano di Governo del Territorio di un Comune varesino affinché potesse essere edificata un’attività commerciale. Contemporaneamente si verificava l’assegnazione di incarichi fittizi a professionisti e imprese a partecipazione pubblica al fine di far ottenere agli indagati una parte di quanto incassato tramite l’incarico assegnato.

La Comi in particolare, nella sua qualità di professionista, avrebbe ricevuto diversi incarichi fittizi anche da parte di società pubblicamente partecipate.

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