Cronaca

ARRESTATO IL SINDACO DI RIACE: FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

Domenico Lucano agevolava matrimoni di comodo. Accusato anche di fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti

Locri, 2 ottobre – Il Sindaco di Riace, Domenico Lucano, è stato arrestato stamattina dagli uomini della Guardia di Finanza di Locri con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Delle stesse accusa dovrà rispondere anche la sua compagna, Tesfahun Lemlem. Lucano è stato posto ai domiciliari mentre per la convivente è scattato il divieto di dimora. I provvedimenti giudiziari, emessi dalla Procura di Locri, arrivano a chiusura delle indagini relative all’inchiesta “Xenia”, nata per far luce sulla gestione dei finanziamenti messi a disposizione dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria a vantaggio del Comune di Riace, per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico.

Il Procuratore di Locri ha parlato di “spigliatezza disarmante – quella di Lucano, nonostante il ruolo istituzionale rivestito”, quando si è trattato di ammettere  “pacificamente più volte, ed in termini che non potevano in alcun modo essere equivocati, di essersi reso materialmente protagonista ed in prima persona adoperato, ai fini dell’organizzazione di matrimoni di comodo”. Prova ne è un’intercettazione della Guardia di Finanza, nella quale si parla delle nozze di una cittadina nigeriana alla quale era stato negato già tre volte il permesso di soggiorno.

Nel dialogo intercettato, Lucano dice: “Lei ha solo la possibilità di tornare in Nigeria. Secondo me l’unica strada percorribile, che lei si sposa! Io sono responsabile dell’ufficio anagrafe, il matrimonio te lo faccio immediatamente con un italiano. Mi fa un atto notorio dove dice che è libera e siccome è richiedente asilo non vado ad esaminare i suoi documenti perché uno che è’ in fuga dalle guerre non ha documenti. Se succede questo in un giorno li sposiamo”. Ed ancora, “Dopo mi chiede al comune il certificato di matrimonio, va alla questura di Siderno e chiede un permesso di soggiorno per motivi familiari perché si è sposata in Italia con cittadino italiano e non gli deve portare niente, solo il certificato di matrimonio. In quel modo, dopo che lei ha il permesso di soggiorno per motivi familiari, i tre dinieghi non hanno nessun valore, è subentrata un’altra situazione civile. Non solo, dopo un po’ di tempo prende anche la cittadinanza italiana”.

Ad inchiodare Lucano c’è un’altra intercettazione dove il Sindaco parla sempre del caso succitato. “Proprio per disattendere queste leggi balorde vado contro la legge”. Ed aggiunge: “Io la carta d’identità gliela faccio, sono un fuorilegge. Non mando neanche i vigili, mi assumo io la responsabilità. La iscriviamo subito. Fino ad ora la carta d’identità l’ho fatta così”.

Che Lucano fosse una sorta di “paladino” della causa degli immigrati, tanto da raggiungere una fama internazionale, è cosa nota. Nel 2016, la rivista statunitense ‘Fortune’ lo inserì tra i 50 uomini più potenti del mondo, proprio per il suo impegno nell’ambito dell’immigrazione. La Prefettura di Reggio Calabria volle però vederci chiaro nella gestione dei finanziamenti per la gestione dei migranti; per questo motivo inviò gli ispettori al Comune di Riace. I controlli fecero emergere una serie di irregolarità che sensibilizzarono la Procura di Locri all’apertura di un’inchiesta i cui sviluppi si traducono con gli arresti di oggi.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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