Legge di Attrazione

Atteggiamento mentale positivo: acquisirne la consapevolezza

Individuare il lato benevolo di ogni circostanza amplificandolo, minimizzando così la negatività.

Carissimi Amici, carissime Amiche, sempre più spesso si parla di pensiero positivo, tanto che, dire a chi esprime il proprio malcontento “pensa positivo e vedrai che tutto si risolverà”, e’ divenuto un mantra decisamente abusato.

Acquisire un atteggiamento mentale positivo– come ben chiarisce Napoleon Hill, scrittore e saggista statunitense, tra i precursori del moderno genere letterario orientato al successo personale, vissuto tra la fine dell’800 e gli anni ’60 del ‘900 – significa imparare a concentrarsi sui propri obiettivi, massimizzando le nostre risorse, imparando a superare la paura dell’eventuale mancata riuscita.
Non ho utilizzato il termine“fallimento”, perché una mente positiva non lo contempla: un’eventuale mancata riuscita e’ considerabile un’esperienza dalla quale trarre insegnamento, che non prevede la resa e men che meno lo sconforto, ma solo l’apporto di alcune modifiche al piano iniziale oltre alla determinazione di riprovare.

Essere positivi significa saper individuare i segnali che ci pervengono e capire come volgerli a sostegno del nostro obiettivo,  canalizzando così le nostre energie senza tergiversare.

Essere determinatinel raggiungimento di un obiettivo non significa restare bloccati  dall’ostinazione:  e’ importante anche saper comprendere – interpretando i segnali – quando è il caso di lasciar perdere!
Ripetere a se stessi che “tutto va per il meglio”, quando si constata l’evidente distonia  in ogni azione correlabile al nostro obiettivo, non è positività… è dabbenaggine.

Va altresì detto che se poniamo resistenza, sovrapponendo per autoimposizione, un pensiero fintamente positivo, antitetico a quanto ci sorge spontaneo, creiamo un danno chiamato “confusione”. Possiamo nuovamente analizzare e rivalutare aspetti  – dapprima non considerati – riscontrandoli meritevoli di incoraggiante attenzione e, questo rientra nella sfera dell’obiettività.

Saper gestire la nostra emotività, mantenendo il controllo del pensiero, significa “non lasciarsi andare” nel considerare ogni evento negativo,  e – magari con un piccolo sforzo – individuare il lato benevolo di ogni circostanza amplificandolo, minimizzando così la negatività.

La positività si manifesta anche nel “lasciare che sia”, nel non lamentarsiper quanto di contrastante con i nostri desideri stia avvenendo nella nostra vita, riponendo fede nell’ampio “disegno” tracciato per noi da forze superiori.

Quante volte ci siamo accorti che il non aver realizzato un dato progetto è stata una vera e propria fortuna? Non dimentichiamo che la vita ci guida verso la nostra evoluzione…

E’ importante  ricordare che, per legge d’attrazione, chi si lamenta, attrae sempre più motivi per lamentarsioltre a vampirizzare le energie altrui.

Ora, alla luce di quanto espresso, credo sia d’obbligo sottolineare il prezioso distinguo tra lanciarsi allo sbaraglio con la sola (pseudo)credenza – indotta da banali letture commerciali – del genere “basta pensare positivo e tutto andrà a gonfie vele”- ed acquisire la consapevolezza delle proprie doti, finalizzandole nella direzione ambìta, verificando, passo dopo passo, i risultati acquisiti, gratificandoci per i nostri successi – piccoli o grandi che siano – senza cedere alla demoralizzazione – o, peggio, colpevolizzazione – per eventuali “mancate riuscite”, traendo da esse gli stimoli per correggere le nostre strategie/tattichee proseguire verso la realizzazione del nostro obiettivo.

Un abbraccio!

Daniela Cavallini

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