La "Sophia"

Bianco come il Sambuco, Rosso come i suoi frutti

Una scoperta verso l’evoluzione: la pianta che mi aiutò a trasformare un’esperienza negativa

Oggi voglio raccontarvi la mia scoperta di questi giorni riguardo al Sambuco, una pianta assai diffusa in tutta Italia e che cresce sia nelle campagne sia lungo le strade cittadine.

Negli ultimi giorni mi è venuto in mente lo sciroppo bianco del sambuco e il desiderio di berlo; mi chiedevo se riuscissi a produrlo da sola. Non c’è un preciso motivo per cui mi è venuto in mente se non quello che la nostra coscienza (la collaborazione tra spirito e anima) ci comunica sempre ciò di cui abbiamo bisogno al momento giusto.

E’ vero che non mi trovo in campagna attualmente ma ho pensato, perché non cercarlo anche in città?

Solitamente quando mi arriva il messaggio di inseguire qualcosa non mi sforzo mai per trovarla, lascio tutto così come è e vado in una modalità di osservazione di ciò che mi capita. Nei giorni a seguire mi sono trovata più volte davanti a delle piante con i petali bianchi simili a quelli del sambuco ma non si trattava mai del sambuco ma sempre di altri fiori. Tuttavia, ero sicura che avrei incontrato il modo per produrlo.

E’ vero che avrei potuto comprare i fiori e produrlo di conseguenza ma sentivo che la parte importante sarebbe stata proprio la raccolta, si trattava di un’esperienza che mi veniva chiesta nel profondo di fare in questo periodo della mia vita.

Questa settimana ho terminato una parte importante di un progetto che sto creando insieme ad altre persone, il giorno in cui ho finito quella parte è stato molto importante come ogni giorno in cui portiamo verso la concretezza un nostro sogno. Tuttavia, quel giorno mi sono svegliata tutt’altro che in equilibrio ma riflessiva sulla mia esistenza fino ad oggi. Di prima mattina mi sono resa conto che una determinata esperienza del mio passato mi stava creando dei problemi e dei blocchi più di quanto pensassi.
Quella mattina ho pianto e per tutto il giorno mi sono sentita senza una meta ben precisa.

Quando una determinata sensazione dentro di noi ci porta disequilibrio, riflessione o sofferenza ci aspetta solitamente una risoluzione e uno sblocco. Il tragitto però che porta verso lo sblocco è spesso travagliato e ci dà la sensazione di non sapere bene dove si è diretti.
Solitamente in momenti così tendo a camminare da sola e così ho fatto quel giorno. Camminando per la città di Milano ad un certo punto mi trovo davanti a una scuola chiusa con delle scale, decido di sedermi sulle scale.

Non è casuale che io mi sia fermata proprio davanti alla scuola dato che quel giorno stavo superando qualcosa del mio passato. La scuola rappresentava infatti il mio passato (dato che oggi non fa più parte del mio presente) e io mi sono seduta proprio lì… davanti al mio passato.

Lì seduta mi trovavo ancora in uno stato difficile fino a quando non ho visto l’albero che avevo di fronte: un grandissimo albero di Sambuco. L’albero aveva una chioma ricchissima di bacche rosse di sambuco e davanti a quel maestro di albero mi sono sentita come se tutto ciò che mi ancorava alla mia esperienza passata si fosse rotto nel momento in cui ho visto i suoi frutti rossi.
Mi avvicino allora a lui e comincio a guardare i suoi frutti, erano rossi tendenti al nero, pronti quindi per essere raccolti.

Mi fermai un attimo a riflettere: io desideravo il sambuco bianco che viene ricavato dai suoi fiori che solo dopo si trasformano nelle bacche rosse dalle quali si ricava un altro sciroppo di sambuco. Pensai allora che non avessi realmente bisogno dello sciroppo bianco ma piuttosto di quello rosso. Scoprii allora che il periodo dei petali bianchi del sambuco è tra aprile e maggio mentre quello delle bacche rosse tra luglio e agosto. Non avrei quindi trovato da nessuna parte i petali bianchi.

Cosa voglio dirvi con questa storia?

Ho voluto raccontare questo trascorso personale per dirvi che la comprensione dei messaggi provenienti dalla nostra coscienza è un percorso complesso. Spesso non si tratta semplicemente di andare dritti verso ciò che sentiamo, impuntarsi non serve a nulla, a volte ciò che ci viene indicato porta con sé una serie di dettagli che devono prima essere visti per essere pronti a ricevere ciò di cui abbiamo bisogno.

Per essere pronti ad andare oltre bisogna sperimentare anche situazioni spiacevoli.

Il superamento di un blocco del passato è avvenuto tramite la ricerca di quella pianta. Inoltre, anche la pianta aveva il suo passato, ovvero i petali bianchi da cui viene ricavato lo sciroppo bianco, io infatti cercavo proprio quello e dunque il passato di quella pianta. Mi sono però trovata davanti al presente di quell’albero, ovvero l’albero aveva già fatto una trasmutazione (dai fiori bianchi ai frutti rossi), la stessa che spettava a me fare quel giorno.

Non è incredibile quanto la vita sia intelligente ed elegante? Superare i nostri limiti, blocchi ed evolvere porta sicuramente della sofferenza ma se lo permettiamo anche trasmutare diventa elegante.

Perché dico elegante? Perché io in un momento così difficile mi sono trovata davanti a un albero ricchissimo di frutti, l’albero che cercavo da giorni. Quel semplice desiderio di produrre e bere uno sciroppo di sambuco era molto di più di un semplice desiderio, era l’inizio di una trasmutazione che ero pronta a fare.

Non dobbiamo avere paura di sentirci soli, distrutti, in difficoltà e senza alcuna meta perché se permettiamo e ci mettiamo in ascolto il creato ci aiuta in qualsiasi momento anche in quello più tragico della nostra vita.

Non chiudiamo le porte, non abbassiamo le vibrazioni, mostriamo sempre alla vita che siamo pronti per viverla.

Sono profondamente convinta che la parte finale della mia trasformazione sarà proprio la produzione di quello sciroppo. Per questo nell’articolo della prossima settimana vi porterò con me nella raccolta delle bacche di sambuco, nella produzione dello sciroppo e condividerò con voi i benefici di questa vera e propria “medicina” sacra.

Sophia Molitor

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