Calcio: le indicazioni della FIFA per la ripresa, gli stipendi e il mercato

Tutto quello che la Federazione internazionale propone ai vari Paesi, in relazione all'emergenza COVID-19

Mentre il Covid-19 costringe gli amanti del calcio ad attraversare la terza domenica consecutiva senza pallone, la FIFA si attiva per fornire delle linee di riferimento alle diverse Federazioni nazionali al fine di gestire la restante parte della stagione (sempre ammesso che prendano corpo le condizioni indispensabili per ripartire senza timori) e di organizzare la prossima, su cui non potranno non ripercuotersi le conseguenze dell’epidemia.

Circa l‘ipotesi di un‘eventuale ripresa, la FIFA si è astenuta dall’indicazione di una data, limitandosi ad invitare le diverse Federazioni ad attenersi alle disposizioni emanate dai singoli Governi in riferimento all’emergenza di salute pubblica.

La prima questione sul tavolo del massimo soggetto calcistico mondiale riguarda i contratti che legano le società ai giocatori e, più in generale, a tutti i dipendenti; l‘epidemia, infatti, costituisce causa di forza maggiore e l‘inadempimento contrattuale non può essere imputabile a nessuna delle parti coinvolte. L’obiettivo è pertanto evitare l’insorgenza di situazioni inique e poco proporzionate, che possano ledere gli interessi economici tanto dei club come dei dipendenti che in essi sono incardinati; conseguentemente, l’esortazione della FIFA è di concordare il rinvio o la riduzione degli emolumenti ragionevolmente e secondo buona fede.

In tale direzione ci si era già mossi in Germania e in Inghilterra; la prima società italiana a rinegoziare gli accordi al proprio interno è stata la Juventus, che ha raggiunto pacificamente un’intesa con giocatori, tecnici e collaboratori. Verranno infatti ridimensionati gli obblighi salariali del club bianconero verso i propri tesserati con riferimento al quadrimestre compreso tra marzo e giugno; il risparmio complessivo dovrebbe ammontare a circa 90 milioni e costituirebbe un taglio pari all’incirca al 20% del dovuto.

I ragionamenti compiuti dalla FIFA si estendono però anche alla più ottimistica delle ipotesi, ossia che i campionati possano riprendere e giungere regolarmente a compimento. In quest’ottica, non viene sottovalutata l’eventualità altamente probabile che le competizioni finiscano per superare la data del 30 giugno, limite canonico per la scadenza dei contratti degli atleti. Ove dovesse maturare tale condizione, sarà possibile procedere ad un prolungamento del termine stabilito in origine, così da assicurare la necessaria continuità delle prestazioni, evitando ulteriori compromissioni del campionato; contestualmente, le parti saranno libere di rimodulare anche gli stipendi per il periodo supplementare.

Naturale conseguenza della ammissibilità della proroga dei contratti già in essere, sarà la revisione del periodo e della durata delle finestre di calciomercato; anche in questa materia le date di apertura e di chiusura potranno essere stabilite in autonomia dalle singole Federazioni. Inoltre, a loro discrezione, sarà possibile dilatarne la forbice; le attuali 12 settimane potranno infatti essere estese fino ad un massimo di 16.

Gigi Bria

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