Calcio, Nazionale al lavoro per il Portogallo

Prime convocazioni per Grifo, Sensi e Tonali

All’altezza della 12^ giornata, il campionato si ferma per gli impegni della Nazionale, che sabato affronterà il Portogallo a Milano nell’ultimo turno del gironcino di Nations League e successivamente volerà in Belgio per incontrare gli Stati Uniti in amichevole martedì prossimo a Genk.

Al di là delle dichiarazioni di rito, l’ipotesi di uno scatto finale che possa regalare agli Azzurri il primato nel raggruppamento, resta assai poco probabile. La squadra di Mancini, infatti, non solo ha l’obbligo di sconfiggere i lusitani per sorpassarli in classifica, ma deve anche confidare nella successiva affermazione della Polonia, già eliminata e retrocessa in Lega B, in casa dei portoghesi. L’obiettivo a lungo termine resta in ogni caso l’Europeo itinerante del 2020, il cui accesso, anche in caso di secondo posto nel girone, non risulterebbe precluso, ma semplicemente rinviato, anche se ancora tutto da guadagnare.

Ne è in fondo consapevole anche il commissario tecnico Roberto Mancini, chiamato all’arduo compito di plasmare un gruppo lasciato in pezzi dalla gestione Ventura. Curiosamente, ad un anno esatto di distanza dalla disfatta contro la Svezia, l’ex allenatore azzurro è ritornato ad occupare le cronache sportive abbandonando repentinamente la panchina del Chievo dopo averne assunto la conduzione solo un mese prima; la decisione del tecnico ligure ha di conseguenza scatenato la reazione rabbiosa del capitano clivense Sergio Pellissier, a cui quasi naturalmente sono seguite nuove amare riflessioni circa il fallimento che ormai un anno fa costò il Mondiale alla nostra Nazionale.

Tornando con lo sguardo al futuro più imminente, il lavoro dell’attuale ct è invece orientato ad una ristrutturazione della squadra fin dalle fondamenta, lavoro che per ovvie ragioni non può che richiedere tempo e pazienza. Se i risultati ottenuti finora non possono considerarsi particolarmente brillanti, va tuttavia riconosciuta all’allenatore jesino una particolare attenzione all’ambiente giovanile, che ha portato diversi esordienti ad assaggiare per la prima volta il contesto della Nazionale. Ne sono testimonianza, in questo senso, le prime convocazioni di Grifo, Sensi e Tonali, indubbiamente promettenti, ma noti in verità solo ai più stretti addetti ai lavori.

Vincenzo Grifo, italiano di Germania, rappresenta la classica storia di emigrazione dal Belpaese; tedesco di nascita, ma siciliano dentro e fuori, il venticinquenne centrocampista ha iniziato a mettersi in mostra già tre anni fa, quando vestiva la casacca del Friburgo, prima di spostarsi al Borussia Moenchengladbach e successivamente all’Hoffenheim, con cui ha potuto anche sperimentare l’emozione della Champions League. Stefano Sensi, anch’egli centrocampista, vanta invece già oltre 40 presenze e 4 gol in serie A con la maglia del Sassuolo; l’uomo d’ordine della squadra di De Zerbi potrebbe rivelarsi un’alternativa utile in un centrocampo che fatica a trovare piedi buoni e visione di gioco in accompagnamento a Verratti e Jorginho.

Le maggiori aspettative sono però riposte in Sandro Tonali, centrocampista diciottenne del Brescia che, per provenienza, movenze e fisicità, non è possibile non accostare ad Andrea Pirlo; il ragazzo, giustamente, tende a scrollarsi di dosso il paragone, ma potrebbe diventare il primo convocato nato nel terzo millennio a vestire la maglia azzurra.

Gigi Bria

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