Costume e Società

Capodanno: i cibi tradizionali sulla tavola per buon auspicio

Scopriamo l'origine delle leggende

Tradizione o superstizione, sulla tavola di Capodanno degli italiani spesso ritroviamo cibi simboli di portafortuna. Ecco dunque le immancabili lenticchie da mangiare rigorosamente dopo la mezzanotte accompagnate dallo zampone o cotechino. Non mancano tra i cibi tradizionali nemmeno l’uva, i mandarini, i melograni, riso e peperoncino rosso. Per adornare la tavola ottimo il vischio. Scopriamo l’origine delle leggende di questi cibi e perché sono entrati nella tradizione italiana come porta fortuna.

Partiamo dal più conosciuto lo scaramantico peperoncino rosso, che come tutti sanno, è contro la cattiva sorte. Il rosso oltretutto è il colore associato al fuoco, elemento che simboleggia il “bruciare” e quindi mandare in fumo il malocchio.

Le lenticchie invece simulano, per via della loro forma arrotondata e piatta, delle piccole monete, quindi ogni lenticchia è simbolicamente associata al denaro. Mangiarne tante aumenta l’auspicio di ricchezza per il nuovo anno. Per rispettare il rito non si dovrebbero mangiare con le posate, ma prenderle con pollice, indice e dito medio della mano destra.

I chicchi d’uva, come le lenticchie, rappresentano l’abbondanza e quindi sono di buon auspicio sempre per il denaro, in particolare quella bianca, per via del color oro. La tradizione indica anche il numero dei chicchi da mangiarne: dodici. Uno per ogni mese dell’anno.

Anche i mandarini ci riportano all’idea del denaro, ma sono anche auspicio di salute e augurio di lunga vita. Tutti gli agrumi, sono considerati in generale portafortuna e se mangiati fanno senz’altro bene alla salute, dato che apportano le vitamine che aiutano a contrastare i mali della stagione invernale.

Il melograno è l’emblema della fertilità riportandoci alla mitologia greca. Era infatti ritenuto un frutto sacro per Giunone e per Venere.

Il riso è sinonimo di abbondanza. Per buon auspicio se ne può cospargere una manciata crudo sulla mensa di capodanno, ma ovviamente è ottimo anche come pietanza da portare in tavola.

Il più romantico dei simboli portafortuna per accogliere il nuovo anno, non si mangia, ma è adatto per adornare le tavole o gli stipiti delle porte. Parliamo del vischio sotto cui è tradizione scambiarsi un bacio alla mezzanotte, per propiziarsi l’amore.

Ester M. Campese

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Ester Campese

Amante delle discipline artistiche con particolare apprezzamento per le arti visive, interessata a tematiche di cultura che la spingono ad approfondimenti tradotti in articoli anche relativi ad esperienze vissute in prima persona.
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