Champions League

Champions League: l’Inter vince a Praga per 3-1 e resta in corsa. Napoli, prezioso 1-1 in casa del Liverpool 

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Inter e Napoli vivono un proficuo 5° turno nei gironi di qualificazione di Champions League. Nel gruppo F la squadra di Conte, praticamente con le spalle al muro, risponde presente espugnando per 3-1 il campo dello Slavia Praga e nutre le proprie chance di accesso agli ottavi; i nerazzurri saranno interamente arbitri del proprio destino nell’ultimo match casalingo contro il Barcellona, già qualificato. Nel girone E i partenopei escono invece indenni da “Anfield Road” pareggiando per 1-1 contro il Liverpool e nell’ultimo incontro sarà sufficiente non perdere in casa contro il Genk, ultimo del raggruppamento e ormai senza ambizioni, per essere certi del passaggio del turno.

Grazie alle magie di Lautaro Martinez e Lukaku l’Inter passa sul campo di un coriaceo Slavia Praga e rimanda la qualificazione all’ultimo turno, quando dovrà affrontare il Barcellona, già matematicamente approdato agli ottavi di Champions League. Le due squadre affrontano fin dal primo minuto a viso aperto, troppo importante è infatti la posta in palio; per la squadra di Conte è indispensabile mantenere viva la possibilità della qualificazione, mentre i padroni di casahanno bisogno di guadagnare punti per puntare all’Europa League. Al 19° Inter passa in vantaggio con Lautaro, ma gran parte del merito va a Lukaku che protegge benissimo la palla fin sul fondo per poi passare la palla all’argentino, che indovina l’angolo alto più lontano della porta difesa da Kolar. Per Lautaro Martinez si tratta della quarta rete consecutiva in Champions, un’impresa riuscita in maglia nerazzurra solo a Eto’o e Crespo. I cechi cercano subito di reagire, confezionando qualche sprazzo in avanti attorno alla mezz’ora. Al 35° succede un po’ di tutto: prima Lautaro Martinez ruba palla sulla trequarti e innesca Lukaku che segna il 2-0.  Il goal del raddoppio viene però invalidato perché il VAR segnala un precedente fallo nell’altra area di De Vrij, reo di aver atterrato Olayinca; pertanto viene annullata la seconda rete nerazzurra ed assegnato il rigore allo Slavia, con Soucek che dal dischetto trasforma.

Nella ripresa sono i padroni di casa a fare la gara, fino a quando al 20° Lukaku non coglie la traversa su traversone di Candreva, a sua volta imbeccato da un ottimo lavoro di Lautaro; la scena si ripete tre minuti dopo, con il legno che nega il 2-1 al destro da fuori di Brozovic. Lo Slavia ha una grandissima occasione con Masopoust, che però si lascia ipnotizzare da Handanovic. Conte toglie Biraghi e Borja Valero ed inserisce Lazaro e Gagliardini; successivamente, c’è spazio anche per Esposito che entra al posto di Vecino. È il segnale della battaglia; al 36° Lazaro pesca Lautaro Martinez che fa velo per Lukaku, permettendo al belga di involarsi in solitudine verso la porta, dopo una clamorosa scivolata di Frydrych, e di segnare a porta vuota il suo sudatissimo primo goal in Champions con la maglia dell’Inter. Al 43° i nerazzurri si producono in un’altra azione da manuale, iniziata dal belga e finalizzata ancora da Lautaro Martinez con un destro al volo che vale il 3-1 della tranquillità. Nel secondo minuto di recupero Lukaku segna ancora, ma il VAR gli toglie la gioia della doppietta personale.

Nell’altra partita del girone il Barcellona batte in casa il Borussia Dortmund per 3-1; Suarez, Messi e Griezmann vanno a segno per i blaugrana, mentre Sancho firma per il Dortmund. I catalani, con 11 punti, sono matematicamente primi; Inter e Borussia Dortmund sono invece appaiati a quota 7 punti, con i nerazzurri privilegiati dalla differenza reti, mentre lo Slavia Praga, a 2 punti, è tagliato fuori da tutto.

Un buon Napoli riesce a fermare il Liverpool in trasferta ad “Anfield Road”, andando in vantaggio con Mertens, per poi subire il definitivo pareggio da parte di Lovren nella ripresa. A questo punto manca solo un punto ai partenopei per raggiungere gli ottavi di Champions e la prossima gara, quella decisiva, sarà in casa contro il Genk, dunque l’impresa non sembra così impossibile. Il risultato, al di là della classifica, dice che la squadra di Ancelotti c’è e che soprattutto vuole esserci per mettersi alle spalle le violente polemiche degli ultimi giorni, condite da multe piuttosto sostanziose da parte della società nei confronti dei giocatori. “Anfield” ammutolisce letteralmente al 21° quando Dries Mertens viene pescato sul filo del fuorigioco da Di Lorenzo e lascia partire un vero e proprio colpo da biliardo che s’infila alle spalle dell’incolpevole Alisson, il portiere brasiliano ex Roma, che non riesce ad evitare  il goal. Il Liverpool dal canto suo non riesce a sfondare la linea difensiva del Napoli, ben messo soprattutto sulle fasce.

La svolta per la squadra di Klopp arriva con il secondo cambio, quando Oxlade-Chamberlain prende il posto di Gomez, non in serata, mentre Henderson viene chiamato a fare il terzino. Con questa mossa il Liverpool acquista in scioltezza e riesce ad equilibrare l’assetto in campo. Koulibaly salva sulla linea di porta il pallone del possibile pareggio, ma il goal dei “reds” arriva poco dopo con un perfetto colpo di testa di Lovren, che sovrasta Mertens. Ancelotti pensa anche di poter fare bottino pieno, inserendo Llorente ed Elmas, ma il risultato non cambia più fino alla fine.

Gli inglesi guidano così il girone con 10 punti, incalzati ad una lunghezza dai partenopei; la squadra di Ancelotti deve però guardarsi le spalle dal ritorno del Salisburgo, che dopo aver battuto il Genk in trasferta per 4-1 si è issato a quota 7 punti e nutre ancora qualche speranza di piazzarsi agli ottavi.

Donatella Swift

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Redazione La Voce

Quotidiano d'informazione e cultura nazionale ed internazionale, fondato nel 2014

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