Come pensano gli esseri umani? Esiste un Gps interno che “indirizza” i nostri pensieri

Uno studio congiunto ha rivelato come alcune particolari cellule dell'ippocampo e quelle della griglia nella corteccia entorinale vicina formano un circuito che consente l'orientamento e la navigazione

Il Max Planck Institute per le scienze cognitive umane di Lipsia e l’Istituto Kavli di Trondheim (Norvegia), hanno rivelato che alcune particolari cellule dell’ippocampo e quelle della griglia nella corteccia entorinale vicina formano infatti un circuito che consente l’orientamento e la navigazione. Proprio così: secondo lo studio congiunto tra i due istituti, pare che nel cervello possa esistere una sorta di Gps in grado di “indirizzare” i pensieri umani.

Christian Doeller, autore senior dello studio e nuovo direttore del Max Planck Institute per le scienze cognitive umane ha spiegato: “Crediamo che il cervello memorizzi le informazioni su ciò che ci circonda nei cosiddetti spazi cognitivi. Ciò riguarda non solo i dati geografici, ma anche le relazioni tra gli oggetti e l’esperienza”. Il team di scienziati ha anche rivelato che questo meccanismo sarebbe anche la chiave per “pensare” e per ordinare i pensieri. Ecco spiegato il perché la nostra conoscenza pare essere organizzata in modo spaziale.

Un modo semplice per spigare come questo navigatore interno organizza i pensieri, secondo Doeller è pensare alle macchine. Per lo studioso, infatti si possono ordinare in base alla loro potenza e al peso del motore: “ad esempio avremmo macchine da corsa con motori potenti e pesi bassi, o roulotte con motori deboli e peso elevato. Ma – ha rivelato l’autore dello studio – possiamo pensare alla nostra famiglia e ai nostri amici in modo simile: ad esempio, sulla base della loro altezza, del senso dell’umorismo o del reddito, codificandoli così come alti o bassi, spiritosi o privi di senso dell’umorismo, ricchi o meno”.

Beatrice Spreafico

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