Economia

CONFCOMMERCIO SUI SALDI ESTIVI: EFFETTO COVID SU SPESA E CALENDARIO

Partenza in ordine sparso e previsioni di spesa quasi dimezzata

Le primissime sono state Sicilia e Calabria, seguite qualche giorno fa dalla Campania e ieri, con un cambio di data in corsa, hanno anticipato il via tre regioni, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Piemonte. Il resto d’Italia tiene duro e attende il 1° agosto.
Sono i saldi “impazziti” al tempo del Covid-19.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà oltre il 40% in meno e in media 135 euro – meno di 60 euro pro capite – per un valore complessivo intorno ai 2,1 miliardi di euro.

Valore dei saldi estivi per l’abbigliamento e le calzature – 2020

 Valore dei saldi estivi (miliardi di euro) 2,1
 Numero famiglie italiane (milioni) 26,1
 Numero famiglie che acquista in saldo   (milioni) 15,6
 Acquisto medio a famiglia per saldi estivi (euro) 135
 Numero medio dei componenti di una   famiglia 2,3
 Acquisto medio per persona (euro) 58

Fonte: elaborazione Ufficio Studi Confcommercio

Per Renato Borghi, Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio: “È un peccato che la Conferenza delle Regioni, invece di confermare la data unica al 1° agosto, abbia lasciato alle Regioni la libertà di scegliere se anticipare di una settimana o meno, creando di fatto inopportune concorrenze tra territori limitrofi.

I saldi, seppur imbrigliati dalle restrizioni economiche e dalle mascherine, rappresentano sempre un rito collettivo che, anche in tempi di Covid-19, risponde alle attese dei consumatori se non altro per trovare il piacere dell’affare e della soddisfazione di un desiderio o per semplice gratificazione dopo un lungo periodo di rinunce.

I consumi post lockdown – prosegue Borghi – non sono, al momento, ripartiti soprattutto nei centri delle grandi città che stanno vivendo un momento estremamente complicato, per l’elevato utilizzo dello smart working, della cassa integrazione e della situazione di incertezza che porta all’incremento del risparmio privato. Per far ripartire il settoreconcludedobbiamo trovare sinergie e collaborazionianche per permettere ai nostri centri di rivivere e dare maggior fiducia ai nostri connazionali verso l’acquisto nei negozi di prossimità.

I saldi di fine stagione potrebbero così rappresentare una risposta, con un momentaneo picco euforico dei consumi, alle pesanti perdite registrate da oltre il 60% delle imprese dalla riapertura del 18 maggio”.

La Voce

Fonte: Confcommercio

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Redazione La Voce

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