Coppa Italia

Coppa Italia: la finale sarà Lazio-Atalanta

Fiorentina sconfitta dalla "Dea" per 2-1

Sarà l’Atalanta dei miracoli ad affrontare la Lazio il 15 maggio prossimo nella finale di Coppa Italia in programma allo stadio “Olimpico” di Roma; nella semifinale di ritorno gli orobici hanno infatti avuto ragione della Fiorentina, piegata con un 2-1 che va ad aggiungersi al 3-3 maturato all’andata in terra toscana.

Gasperini cambia pochissimo nella formazione capace di espugnare il “San Paolo” nell’ultimo turno di campionato. A protezione di Gollini, il terzetto difensivo è composto da Palomino, Djimsiti e Masiello. Gosens e Castagne premono costantemente sulle fasce, mentre Freuler e De Roon costituiscono il duo in mezzo al campo; Zapata incarna ovviamente la prima punta di peso, accompagnato dalla tecnica e dalla fantasia di Gomez e Ilicic. I gigliati propongono un modulo sostanzialmente speculare con Lafont in porta e i tre di difesa che sono Pezzella, Ceccherini e Milenkovic. Benassi è allargato sulla destra con Biraghi sul lato opposto a fungere da stantuffo laterale; a centrocampo, Gerson assiste Veretout, vero regista della squadra. L’attacco infine poggia sulle spalle di Muriel che può contare sulle folate di Chiesa e Mirallas.

L’avvio della squadra di Montella è assolutamente pimpante e conduce a tre occasioni nei primi 10 minuti. Alla prima di queste, peraltro, i viola passano; dopo 3 minuti infatti Muriel viene lanciato in velocità da Chiesa e infila freddamente Gollini in uscita. Poco dopo il gioiello fiorentino si mette in proprio, ma viene contrastato sul più bello da Castagne che costringe il figlio d’arte a calciare a lato di esterno sinistro da buona posizione; anche Veretout beneficia dell’occasione del raddoppio, ma dopo aver divorato tutto il campo arriva si presenta dalle parti di Gollini, che lo ferma. Prima del quarto d’ora arriva la svolta a favore dell’Atalanta, fino a quel momento poco propositiva; Ceccherini infatti atterra Gomez in area e l’arbitro Calvarese decreta il calcio di rigore, trasformato con sicurezza da Ilicic per l’1-1. Succede poco altro nei primi quarantacinque minuti, in cui si registra una conclusione alta da centro area di Ilicic che nella circostanza pecca di coordinazione.

Nel secondo tempo i viola, costretti a vincere, non riescono a prendere in mano le redini della partita e dopo una conclusione di Benassi fermata da Gollini, non producono più nulla, compressi da un’Atalanta in continua proiezione offensiva. Gomez chiama in causa Lafont con una botta da fuori, mentre poco dopo Zapata, pur partendo spalle alla porta, riesce a girarsi e a concludere in modo pericoloso a lato. Successivamente è il turno di Pasalic, subentrato a Freuler, con l’ex milanista che saggia ancora la prontezza dell’estremo difensore viola con una legnata mancina dal limite. Al 69°, però, Lafont, fino a quel momento impeccabile, è gravemente responsabile sul rasoterra di Gomez, forte ma non certo irresistibile, che buca le mani al portiere francese e rotola in rete per il 2-1. Con la qualificazione in tasca, gli atalantini potrebbero addirittura triplicare, ma Zapata dopo una potente progressione si accartoccia davanti a Lafont ciccando malamente il pallone.

Al triplice fischio, esplode la gioia del popolo della “Dea” che corona con il raggiungimento della finale del torneo nazionale un percorso lungo tre anni in cui si è proposta regolarmente come realtà giovane, frizzante e competente, arrivando a costituire un unicum su tutto il panorama italiano.

Gigi Bria

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Gigi Bria

Le cose migliori arrivano per caso. Per caso, ormai dieci anni fa, iniziai ad insegnare diritto ed economia politica in una scuola superiore di Milano. Sempre per caso, qualche anno fa, mi fu proposto di scrivere. Ho visto "La Voce" quando era ancora un embrione; ora è il giovane figlio di cui mi prendo cura ogni giorno parlando di sport e dirigendone la relativa redazione. Seguo il mondo del calcio, confidando di riuscire a non far mai trasparire la mia pur blanda fede calcistica.
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