CORONAVIRUS. DAL PARLAMENTO SI’ AI RECOVERY BOND, NO AI CORONABOND. SI VALUTA IL MES

Lega e Forza Italia abbattono i coronabond. Via libera alla totale flessibilità nell'utilizzo dei fondi strutturali a contrastare la pandemia

Il Parlamento Europeo, con 395 voti favorevoli, 171 contrari e 128 astenuti, ha approvato la risoluzione sull’azione coordinata dell’Unione Europea contro la pandemia di coronavirus. Gli europarlamentari hanno dato il via libera ai recovery bond che saranno garantiti dal bilancio dell’Unione. Il No è arrivato sui coronabond mentre c’è stata un’apertura verso il MES intesa come esortazione ai Paesi membri per il suo utilizzo.

Il Parlamento Europeo, con 326 voti contrari, 282 favorevoli e 74 astenuti, aveva respinto l’emendamento 15 presentato dai Verdi e sostenuto dal Movimento Cinque Stelle, dal Partito Democratico e da Fratelli d’Italia. Prevedeva l’emissione dei coronabond finalizzati alla mutualizzazione del debito pubblico prodotto dalla pandemia. Determinanti per la sua bocciatura, i voti contrari della Lega e di Forza Italia. L’emendamento formulava la richiesta “che una sostanziale quota del debito che verrà emesso per combattere le conseguenze della crisi del Covid-19 sia mutualizzata a livello Ue”.

Il Vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, ha spiegato le ragioni del voto contrario. “Gli eurobond sono purtroppo irrealizzabili”poiché “gli Stati membri non intendono farlo”. Di conseguenza, “noi abbiamo deciso di puntare sui ‘recovery bond'”, in quanto “non è questione di nomi ma di sostanza”. Irene Tinagli, europarlamentare Dem, ha replicato a Tajani dicendo che “il Parlamento europeo ha il ruolo di fare pressione” per gli eurobond: “Non ci dobbiamo porre noi il problema se gli Stati membri li accetteranno o no; noi dobbiamo spingere il più possibile, essere ambiziosi per i traguardi importanti, e non lasciarci frenare o intimidire dal Consiglio europeo”.

Il Parlamento Europeo ha dato il via libera alla flessibilità completa per l’utilizzo dei fondi strutturali che servano ad affrontare l’emergenza coronavirus. La cosiddetta “Iniziativa d’investimento in risposta al coronavirus plus”, proposta dalla Commissione Europea, è stata approvata dall’Assemblea con procedura d’urgenza e a maggioranza con 689 voti favorevoli, 6 contrari ed un astenuto. Con questo si intende rendere flessibili al massimo le risorse della politica di coesione e tagliare drasticamente la burocrazia nell’anno contabile 2020-21. I Paesi membri potranno così spostare capitali tra fondi differenti ma non solo: anche tra regioni e settori. E’ prevista inoltre la sospensione dell’obbligo di co-finanziamento nazionale. Non appena il Consiglio Europeo darà il definitivo via libera, il provvedimento sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e diventerà legge a tutti gli effetti.

Antonio Marino

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