Economia

CORONAVIRUS. L’UNIONE EUROPEA DA’ IL VIA LIBERA AL RECOVERY FUND

I Paesi membri sono concordi sull'introduzione dello strumento ma non su come finanziarlo

I Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri dell’Unione Europea hanno dato parere favorevole all’introduzione del Recovery Fund come strumento per far fronte alla crisi economica dalla pandemia di coronavirus. Hanno inoltre accolto la proposta del presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, a dare allo strumento il carattere d’urgenza. Tuttavia, non è stato possibile trovare un accordo sul come finanziare lo strumento.

Adesso, la parola passa alla Commissione Europea che lavorerà per definire i dettagli.

Il premier Conte, commentando l’esito dei lavori del Consiglio Europeo, ha dichiarato: “Un piano entro il 6 maggio. Dovrà essere di ampiezza adeguata e consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico”. “L’Italia è in prima fila” ha aggiunto Conte. “Uno strumento del genere era impensabile fino a adesso e renderà la risposta europea più solida e coordinata”.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel ha detto che il piano dovrà essere “di dimensione sufficiente a intervenire sui settori e le regioni più colpite”. La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha però voluto precisare che molti punti fondamentali dello strumento necessitano ancora di discussioni e negoziazioni. Uno per tutti, stabilire come il Recovery Fund sarà disciplinato: se con finanziamenti a fondo perduto, oppure con prestiti.

Sulla mancanza di un accordo sul finanziamento del Recovery Fund, ha parlato anche la Cancelliera tedesca, Angela Merkel. Unico punto che è fuori discussione, il fatto che lo strumento sarà collegato al prossimo bilancio dell’Unione Europea per i successivi sette anni, a decorrere quindi dal 2021. “Questo significa per la Germania che noi dobbiamo essere disponibili a contributi di bilancio più alti di quanto avevamo messo in conto nell’ultima trattativa”, ha sottolineato la Merkel.

Il presidente francese, Emmanuel Macron ha rimarcato che c’è “un consenso sulla necessità di una risposta rapida e forte. E’ un passo avanti, nessuno contesta che abbiamo bisogno di una risposta fra i 5 e i 10 punti del nostro PIL. Ma restano i disaccordi sui meccanismi”. “Servono trasferimenti di risorse verso i Paesi UE più colpiti da questa crisi, non dei prestiti”, ha sottolineato.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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