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CRISI SIRIANA, GLI USA ALLA TURCHIA: “STOP ALLE OPERAZIONI”

La politica internazionale cerca di agevolare il percorso della diplomazia, ma Ankara pare intenzionata a mantenere la linea

Gli Stati Uniti stanno sollecitando la Turchia a porre fine alle operazioni militari in Siria ma l’appello di Washington, al momento, pare essere inascoltato. I combattimenti con le forse curdo-siriane proseguono nell’area Nord-Est della Siria. Ad alimentare la tensione, è di ieri pomeriggio la notizia di un attentato con un’autobomba a Qamishli che ha causato molte vittime.

Liz Cheney, Deputata repubblicana al Congresso USA, ha annunciato di essere pronta a depositare una legge che prevede sanzioni contro la Turchia. Con la Cheney che ha preso le distanze dal presidente americano Donald Trump, ci sarebbero altri 20 deputati.

Sul versante europeo, la viceministra per gli Affari europei francese, Amelie de Montchalin ha dichiarato: “La possibilità di imporre sanzioni alla Turchia è sul tavolo e l’Ue ne discuterà al Consiglio europeo della settimana prossima”. “Non si può rimanere impotenti di fronte a una situazione scioccante per i civili e le forze siriane per 5 anni al fianco della coalizione anti-Isis, ma soprattutto per la stabilità della regione”, ha aggiunto la Montchalin.

Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, ha affermato: “La Turchia deve capire che non accetteremo che i rifugiati siano usati come arma per ricattarci”, quindi “considero le minacce del presidente Erdogan completamente fuori posto”. Tusk ha aggiunto che le operazioni militari della Turchia devono fermarsi e che la crisi va risolta “attraverso canali politici e diplomatici”.

Per quanto riguarda la posizione del Governo italiano, nella vicenda è intervenuto il premier, Giuseppe Conte: “Lo dirò forte e chiaro al prossimo Consiglio europeo: l’Ue non può accettare questo ricatto dalla Turchia”, riferendosi ai profughi siriani “finanziata ampiamente dall’Europa. L’iniziativa militare deve cessare immediatamente: l’Ue e tutta la comunità internazionale dovranno parlare con una sola voce”.

Intanto, la Turchia ha reso noto il bilancio delle perdite militari dall’inizio delle operazioni. Sono morti due soldati e tre sono rimasti feriti. Inoltre, 342 sono i “terroristi curdi neutralizzati”, ovvero uccisi, feriti o catturati), 121 gli arresti e circa 500 i soggetti finiti sotto inchiesta. Il Ministero degli Esteri di Ankara ha dichiarato: “Quelli che evitano persino di rimpatriare i propri cittadini che sono terroristi foreign fighter di Daesh (Isis), non hanno il diritto di dare lezioni alla Turchia sulla lotta all’Isis”.

Antonio Marino

Foto: Ansa

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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