Difendere il proprio punto di vista è un diritto. Cercare la Verità è un dovere

Il confronto tra la propria esperienza di vita e la realtà della vita stessa

La libertà di espressione è fondamentale in una società ma occorre determinare i suoi limiti e se vìola i principi fondamentali inerenti alla libertà e all’integrità degli altri. Occorre anche determinare cosa in noi desidera esprimersi ed i suoi obbiettivi. In effetti, l’educazione non propone degli strumenti che favoriscono il discernimento giusto rispetto alla nostra vita interiore.

Abbiamo bisogno di un’educazione che favorisca la consapevolezza della nostra vita interiore e la gestione di essa.

Spesso l’esprimere un punto di vista è accompagnato da un desiderio che esso venga per forza accettato, e da questo, appaiono i conflitti egocentrici.

L’umanità è paragonabile ad una catena di montagna. Essa è maestosa perché è formata da una molteplicità di montagne e dunque da cime a diversi livelli di altezza.

Se osserviamo bene, ogni montagna, sia le piccole che le grandi, rimangono al proprio posto e non nutrono il desiderio di prendere il posto di un’altra. Ognuna di essa compie la propria missione insieme alle altre e partecipa all’armonia generata dalla catena stessa.

Ogni cima rappresenta un punto di vista che nessuno può negare. Ad ogni cima della catena vi è un determinato paesaggio. Se ci spostiamo verso un’altra montagna e ci sediamo sulla sua cima, vedremo un altro paesaggio così vero e reale che l’altro ci parrà relativo. Possiamo quindi affermare che esistono sia dei paesaggi che delle montagne. Che esistono sia dei punti di vista che degli esseri umani. Ogni punto di vista è vero, ma è vero perché è a quel livello di comprensione.

Tutte le guerre di religione o legate a idee politiche differenti, prendono radici dal fatto che pochi umani hanno il coraggio di spostarsi per verificare il punto di vista dell’altro. Se le montagne non possono muoversi, noi possiamo farlo, e lo possiamo fare fisicamente, prendendo coscienza che la vita è proprio un cammino di montagna.

L’umano vede le cose in funzione di ciò che ha ricevuto dalla sua nazione, della sua famiglia, dalle proprie esperienze personali, dalla sua religione, dal contesto in cui vive …

Un punto di vista può essere vero ma contemporaneamente, a sua volta, può essere relativo. È per questo che bisogna un giorno avvicinarsi ad un punto di vista più alto, che porta verso una consapevolezza della vita più ampia ed autentica fino a percepire le leggi immutabili e i principi eterni, che sono fuori dalla portata dell’intellettualismo umano e dei suoi limiti.

Spesso, l’espressione di un punto di vista, diventa un dogma, una cristallizzazione dell’intelligenza, mentre la ricerca della verità è senza fine. Ognuno di noi può avere la propria verità, che è come una sintesi della sua particolarità. Questa verità particolare deve sempre essere unita alla grande  Verità della vita che ha generato tutte le piccole verità. Il relativo deve essere collegato all’Assoluto affinché si realizzi ampiamente e trovi il senso dell’esistenza.

L’essere umano è paragonabile ad una montagna. Scalare una montagna significa cambiare il punto di vista. Più saliamo, più il punto di vista è vasto. Se posiamo lo sguardo in valle fino alla cima sembra che il paesaggio cambi. Certo, questo è vero, ma è relativa questa affermazione, perché in realtà la natura, la geografia non sono cambiate, sono rimaste nell’assoluta verità di ciò che esse sono nella loro realtà.

Ognuno di noi ha un punto di vista sulla vita, sull’attualità. Se ci poniamo dal punto di vista degli animali e guardiamo attraverso i loro occhi avremo sicuramente delle osservazioni diverse da aggiungere alla nostra ricerca della Verità. Se percepiamo la vita attraverso un albero oppure un fiore, nutriremo e arricchiremo il nostro punto di vista sulla vita. In fin dei conti possiamo affermare che la nostra libertà di espressione è subordinata a quella che diamo o meno agli altri essere umani e alle altre forme di esistenza.

Se ci poniamo nei panni del Sole, sicuramente avremo un altro punto di vista e un’altra opinione su noi stessi e sulla vita nella sua globalità. Lo stesso vale ancora maggiormente se entriamo dentro di noi alla scoperta di chi siamo alla cima del nostro essere. Abbiamo un corpo fisico, dunque un punto di vista. Poi, abbiamo dei desideri, un cuore, una mente…che rappresentano altri punti di vista. Abbiamo anche una coscienza, un’anima, uno spirito.

Il-Io, il nostro vero Io, chi è? E come vede la vita? Se lasciamo che esso si possa esprimere, non sarebbe meglio? Siamo questo corpo? No, siamo il-Io che non è toccato dai cambiamenti, qualsiasi essi siano. Sta a noi imparare ad identificarci a ciò che è assoluto e non più a ciò che è relativo.

Scritto da: Alain Contaret

Ambasciatore della Nazione Essena – Ambasciatore della Pace

Rappresentante della Tradizione e Religione essena in Italia

Sacerdote esseno, ierogrammata (scriba esseno) e insegnante esseno

Esperto dell’Arte del movimento meditativo esseno (Qi Gong e Yoga esseno)

Discepolo del Maestro Olivier Manitara, e della Tradizione dei Maestri esseni

Correzione testo: Barbara Frattini

Nazione Essena

Sacerdotessa essena e Ierogrammata (scriba essena)

Discepola del Maestro Olivier Manitara e della Tradizione dei Maestri esseni

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