GOVERNO CONTE BIS: ECCO I SALVATORI DELLA PATRIA

Di Maio agli Esteri, Lamorgese agli Interni: due nomi che fanno raggelare, oltre agli alttri

Con la benedizione di 80.000 militanti del Movimento Cinque Stelle, il governo Conte è stato strutturato. Premesso che di molti, non se ne conosce la storia, il governo giallorosso, ovvero lo zerovirgola degli aventi diritto ad elezioni normali ha deciso che le sorti dei prossimi mesi/anni per il nostro Paese, saranno decisi dai seguenti nomi:

Luciana Lamorgese (tecnico) all’Interno
Roberto Gualtieri (Pd) all’Economia
Stefano Patuanelli (M5s) allo Sviluppo economico
Roberto Speranza (Leu) alla Salute
Paola De Micheli (Pd) alle Infrastrutture
Lorenzo Guerini (Pd) alla Difesa
Luigi Di Maio (M5s) agli Esteri
Alfonso Bonafede (M5s) alla Giustizia
Vincenzo Spadafora (M5s) ai Giovani e allo sport
Federico D’Incà (M5s) ai Rapporti con il Parlamento
Dario Franceschini (Pd) alla Cultura
Enzo Amendola (Pd) agli Affari europei
Nunzia Catalfo (M5s) al Lavoro
Sergio Costa (M5s) all’Ambiente
Elena Bonetti (Pd) alle Pari opportunità
Giuseppe Provenzano (Pd) al Sud
Paola Pisano (M5s) all’Innovazione tecnologica
Lorenzo Fioramonti (M5s) all’Istruzione
Francesco Boccia (Pd) agli Affari regionali
Fabiana Dadone (M5s) alla Pubblica amministrazione
Teresa Bellanova (Pd) alle Politiche agricole.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è Riccardo Fraccaro (M5s)

Si tratta di 21 ministri per lo più di espressione pentastellata che ne conta 10; al Partito Democratico ne vanno 9; uno a LiberiEUguali. Per il Movimento Cinque Stelle, rispetto al precedente Esecutivo, restano al loro posto cinque ministri: due dei quali, Bonafede e Costa, nello stesso dicastero.

Per quanto riguarda gli altri, nella maggior parte dei casi si tratta di illustri incogniti.

Naturalmente, strappa ben più di un sorriso ironico, Di Maio agli Esteri che certo non si può dire che brilli per competenza: fosse solo per il fatto che l’unica lingua che relativamente conosce, è l’italiano. Del resto, ci ha pensato il web a dileggiarlo come meglio non avrebbe potuto. I sorrisi ironici però, cessano quando si pensa a lui come il rappresentante dell’Italia nel Mondo.

Per quanto riguarda l’unico tecnico dell’Esecutivo, Luciana Lamorgese, alla quale è stato destinato il dicastero degli Interni, Milano e provincia la conoscono sin troppo bene: si tratta della stessa che, da Prefetto del Capoluogo lombardo, intendeva obbligare i sindaci dei Comuni di sua competenza ad accogliere indiscriminatamente migranti.

Le premesse non sono certo delle migliori.

Antonio Marino

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