GOVERNO: E’ SCONTRO SULLA SICUREZZA

Di Maio deluso dal DL bis mentre Salvini rivendica i risultati in merito agli sbarchi, ottenuti dal suo Dicastero

Nell’alleanza di Governo, ormai si viaggia con la media di una lite al giorno. L’ultima in ordine di tempo riguarda il DL Sicurezza bis che lascia scontento il Vicepremier e leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, a differenza del suo omologo e Capo della Lega, Matteo Salvini che ne parla con toni trionfalistici.

“Sono molto deluso dal dl sicurezza Bis perché non c’è nulla sui rimpatri. Il tema non sono gli arrivi che abbiamo fermato”, ha detto Di Maio aggiungendo: “Noi siamo pronti a dare una mano al ministero degli interni ma non può essere sempre colpa degli altri”.

“Il lavoro da fare adesso sono i trattati di cooperazione internazionale. Per ridistribuire i migranti la peggior cosa da fare è allearsi con Orban”, ha detto ancora il Ministro del Lavoro. “Non vorrei che il dl sicurezza Bis fosse un ennesima iniziativa per coprire il caso Siri e per coprire quello che è successo sulla corruzione in queste ultime tre settimane”.

Successivamente, con un post sulla sua pagina Facebook, in merito ai rimpatri, Di Maio ha affermato: “Ognuno pensi al suo e lo faccia col massimo dell’impegno”. Facendo poi appello al senso di responsabilità, il leader del M5S ha proseguito: “Questa è un po’ la scusa dell’alunno che non ha fatto i compiti a casa. Se c’è uno stallo, il MoVimento 5 Stelle è felice di dare il suo contributo e di aiutare. L’obiettivo è il risultato!”.

“Servono – ha rimarcato Di Maio – moderazione e intelligenza per fare le cose bene, per aiutare le imprese, per sostenere la crescita e lo sviluppo. Se invece il fine è prendere qualche titolo di un giornale allora non va bene, perché io la vedo come una presa in giro”.

Dal canto suo, Salvini ha ricordato: “Nel 2019 meno sbarchi, meno reati commessi, meno morti in mare. Se qualcuno rimpiange i porti aperti che portavano in Italia più clandestini e facevano morire in mare più persone, sappia che avrà nel sottoscritto un avversario irriducibile”.

Antonio Marino

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