Politica

Governo: sottosegretari ancora in alto mare

Braccio di ferro tra PD e M5S ma le tensioni stanno logorando anche i partiti al loro interno

Roma, 12 settembre – Ancora da sciogliere il nodo dei sottosegretari del nuovo Governo Conte. L’incontro di ieri sera tra le delegazioni del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle non ha prodotto alcun tipo di passo avanti. Liberi e Uguali morde il freno: “Noi vorremmo accelerare, ma gli altri vogliono più tempo”. E’ auspicabile qualche progresso nel Consiglio dei Ministri convocato per oggi pomeriggio alle 15. Anche perché, senza le nomine dei 42 sottosegretari, l’attività di Governo resta paralizzata.

A generare le maggiori tensioni tra le due forze politiche, le ambite deleghe alle Telecomunicazioni ed Energia di riferimento del Ministero dello Sviluppo Economico. Nel precedente Esecutivo, Luigi Di Maio le aveva tenute per sé, ma oggi sono contese tra PD e M5s. I Dem guarderebbero Antonello Giacomelli per le Telecomunicazioni e pare anche all’AGCOM; all’Energia invece, l’Assessore della Regione Lazio, Gian Paolo Manzella. Di contro, i pentastellati pensano a Dario Tamburrano per l’Energia e Patuanelli per le Telecomunicazioni. Si presume che alla fine prevarrà una linea salomonica con l’Energia al PD e le Telecomunicazioni al M5S.

I Dem inoltre,potrebbero essere gratificati anche dall’Editoria. Premesso che questo sottosegretariato fa riferimento a Palazzo Chigi, il PD potrebbe contare su un suo uomo nella sede del Governo. Il nome che circola con insistenza è quello del Coordinatore della Segreteria, Andrea Martella.

Per quanto riguarda i Servizi Segreti, Conte non intende farne a meno. Alle Riforme si fa il nome del Sottosegretario alla presidenza, Riccardo Fraccaro, uomo di Di Maio. Tuttavia, l’ex premier Matteo Renzi, vorrebbe questa delega per Roberto Cociancich.

Allo stato attuale dei fatti, al M5S andrebbero 22 o 23 sottosegretari ma tra i pentastellati serpeggiano malumore e rivalità. Di Stefano, Del Re, Lucidi e Pacifico vorrebbero tutti e quattro il sottosegretariato agli Esteri. All’Economia prevarrebbero Laura Castelli e Stefano Buffagni, con buona pace del deluso Alessio Villarosa. Un’altra grande esclusa dall’Esecutivo in carica, l’ex Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, potrebbe essere il nuovo Viceministro agli Interni mentre Barbara Lezzi farebbe un passo indietro, rientrando da Sottosegretario al Ministero di cui era al comando. Tra gli altri papabili, Giancarlo Cancelleri ai Trasporti, Lucia Azzolina alle Regioni, Andrea Giarrizzo o Luca Carabetta all’Innovazione.

Per quanto riguarda LeU, il sottosegretariato, una volta deciso, andrebbe a Rossella Muroni, ma il Partito di Sinistra vorrebbe una figura in più.

Circa il Partito Democratico invece, girano nomi di ex parlamentari e di assessori in carica: uno per tutti, quello di Lorenza Bonaccorsi, parlamentare regionale del Lazio. La quadra ci sarebbe anche, se non fosse per le pressioni dei renziani che, pur potendo contare su quattro nomi, ne vorrebbero di più. Un ritorno potrebbe essere quello di Maurizio Martina, da Viceministro. Altro nome in circolazione, quello di Deborah Serracchiani. Antonio Misiani, Luigi Marattin, Pier Paolo Baretta se la giocherebbero al MEF mentre Marina Sereni, Bruno Astorre, Simona Malpezzi, Anna Ascani, Chiara Braga e Patrizia Prestipino sono in corsa per lo Sport.

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