GREGORETTI: PER LA GIUNTA DEL SENATO, SALVINI PUO’ ANDARE SOTTO PROCESSO

Vota solo l'opposizione: la maggioranza diserta la seduta

Secondo quanto stabilito ieri dalla Giunta per le Immunità del Senato, Matteo Salvini può andare sotto processo per il caso della Gregoretti. I senatori membri hanno respinto quanto aveva proposto il presidente Gasparri, ovvero di non dare l’assenso all’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex Ministro dell’Interno e leader della Lega. A votare contro, 5 senatori leghisti mentre hanno espresso parere favorevole, i quattro membri di Forza Italia oltre ad Alberto Balboni di Fratelli d’Italia. Qualora ci fosse stato un pareggio, avrebbe prevalso il ‘No’, stando al Regolamento del Senato. Un voto, quello della Giunta, gravato dall’assenza dei membri della maggioranza che hanno disertato l’Aula.

Adesso la parola spetta all’Aula di Palazzo Madama che esprimerà il voto definitivo. La data sarà stabilita dalla Conferenza dei capigruppo del Senato. Da quanto si apprende, il voto dovrebbe essere intorno alla metà del mese di febbraio.  A riferire ai senatori sarà Erika Stefani la quale, a margine della seduta di Giunta ha dichiarato: “Salvini non ha nulla da nascondere. Smaschereremo il bluff e andiamo al ‘vedo'”.

Di parere diverso il Partito Democratico. Il Capogruppo al Senato per il PD, Andrea Marcucci, ha commentato: “Salvini e la Casellati hanno ottenuto il loro piccolo risultato. Il prezzo pagato è quello di scassare le Istituzioni e di dividere nuovamente il Centrodestra. Il PD e la maggioranza parlamentare invece, sono uniti nel difendere prima di ogni cosa la dignità del Parlamento, che è più importante dei problemi giudiziari di Salvini”.

Diverso il pensiero di Forza Italia che con Osvaldo Napoli, membro del Direttivo azzurro alla Camera, ha affermato: “La fuga della maggioranza PD-M5S-IV dalla Giunta delle Immunità è una ferita aperta nelle Istituzioni usate per decretare un presunto vincitore in un braccio di ferro tutto politico. La maggioranza avrebbe voluto collocare, per ragioni tutte politiche, la data del voto dopo il passaggio elettorale in Emilia Romagna. Sempre per ragioni politiche, Salvini ha chiesto e ottenuto che si votasse prima del voto in Emilia Romagna”.

Antonio Marino

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