Storia

Gutenberg e l’invenzione della stampa: una svolta epocale nel progresso dell’umanità

Una delle tappe decisive per la diffusione del sapere e della cultura umana

Gli inventori che con le loro realizzazioni hanno dato una svolta alla storia, permettendo il progresso tecnico, scientifico e culturale dell’umanità sono stati molti: Edison con la lampadina, Meucci col telefono, Marconi con la radio, Diesel con il suo motore, Volta con la pila, ecc. Vedremo ora quella che per l’impatto che ha avuto sulla cultura dell’uomo può essere considerata una delle più importanti invenzioni in assoluto, ovvero la stampa; l’uomo al quale dobbiamo questa fondamentale invenzione si chiamava Johann Gutenberg.

L’anno esatto in cui il nostro inventore venne alla luce non è noto, ma si pensa che possa situarsi tra il 1394 e il 1400; la sua era una famiglia benestante in quel di Magonza (Mainz in tedesco) nella Germania occidentale, dove Gutenberg imparò il mestiere dell’orafo. Ma ben presto il protagonista della nostra storia cominciò ad applicarsi all’idea che lo interessava da tempo: riuscire a trovare il modo di rendere più rapida ed efficiente la produzione dei libri.

Difatti, al tempo di Gutenberg i libri venivano manoscritti, ovvero copiati a mano, con tutto ciò che la cosa comportava in termini di tempo e di costo; unica alternativa era la tecnica della xilografia, ovvero l’incisione delle parole di una pagina su una tavola di legno che poi veniva stampata su carta. Con questa tecnica però si doveva produrre un’intera tavola per ciascuna pagina, cosa decisamente poco pratica; il nostro inventore voleva qualcosa di più, ossia un sistema che fosse pratico, rapido e poco costoso.

Gutenberg prese a sperimentare le possibili soluzioni per costruire una macchina utile al suo scopo, ma tutto in rigoroso segreto, e per ben due motivi: innanzitutto siamo agli inizi del ‘400, ovvero in epoca di inquisizione, e chi “trafficava” troppo con invenzioni, tecnologie, innovazioni ed esperimenti rischiava di suscitare l’attenzione dell’autorità ecclesiastica; inoltre, a quel tempo non esisteva il sistema dei brevetti, per cui era bene che nessuno venisse a conoscenza degli esperimenti di Gutenberg, per non correre il rischio che l’idea venisse rubata.

Questa la trovata di Gutenberg: dei cubetti di metallo recavano su una delle facce una lettera dell’alfabeto posizionata come se fosse vista allo specchio; più cubetti potevano essere posti l’uno a fianco all’altro per formare una parola e, naturalmente, più parole formavano una frase e più frasi componevano il testo di una pagina. I cubetti venivano legati per tenerli uniti ed il tutto veniva spalmato di inchiostro; pigiando un foglio di carta contro il sistema dei cubetti si otteneva una pagina stampata. I cubetti erano costituiti da piombo, antimonio e stagno, ovvero una lega che poteva fondere facilmente e allo stesso tempo era resistente alle pressioni; come pressa veniva usato un sistema ideato da quello utilizzato per la pigiatura dell’uva per fare il vino, per la cui produzione la Renania di Gutenberg era rinomata già allora. I cubetti recanti i caratteri potevano poi facilmente essere riutilizzati per formare una nuova pagina: era nato il sistema della “stampa a caratteri mobili”.

Inizialmente Gutenberg si diede a stampare singoli figli o al massimo piccoli libretti, ma nel 1450 cominciò a lavorare per realizzare la stampa del libro più famoso di sempre: la Bibbia. Grazie all’invenzione di Gutenberg il libro sacro fu realizzato in circa 180 copie, una tiratura straordinaria per l’epoca, e ad un prezzo di gran lunga inferiore a quello dei manoscritti. Le copie di questa prima Bibbia stampata furono prodotte in tre anni, ovvero il tempo generalmente necessario per produrne una sola copia a mano! In pochi anni la tecnologia inventata da Gutenberg si diffuse rapidamente in tutta Europa e nel giro di un cinquantennio vennero stampati 40.000 libri diversi, per un totale di 10 milioni di copie.

Purtroppo le cose per Gutenberg non andarono altrettanto bene dal punto di vista economico. Difatti, per la realizzazione delle macchine necessarie al suo lavoro aveva contratto un forte debito che non riuscì ad onorare nei tempi concordati; risultato, perse tutti i suoi macchinari e gli introiti della vendita delle bibbie. Gutenberg morì in povertà nel 1468, sepolto in un luogo sconosciuto.

L’invenzione di Gutenberg fu senza dubbio una delle più importanti e rivoluzionarie nella storia dell’umanità; la tecnologia ideata e realizzata dall’orafo di Magonza permise la nascita dell’industria libraria e, di conseguenza, la diffusione dei libri e della preziosa cultura che essi diffondevano tra le persone.

In ultimo, una curiosità. I caratteri utilizzati oggi per la stampa di libri e giornali prende il nome di “minuscola carolina”, così chiamata perché fu voluta da Carlo Magno (742-814), il quale volle che in tutto il territorio del suo vasto impero venisse usato un unico tipo di carattere di scrittura, che fosse semplice e di facile lettura; difatti le opere realizzate all’epoca (ovviamente a mano nei monasteri di amanuensi), erano costituite da lettere dal carattere grafico complicato e difficile da leggere, sicché l’imperatore (che sapeva leggere ma non sapeva scrivere, proprio perché al tempo lo scrivere era una pratica che richiedeva una certa competenza tecnica) decise di adottare un tipo di carattere decisamente più semplice che è, come abbiamo detto, quello che utilizziamo ancora oggi.

Marco Ammendola

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Marco Amendola

Anche se faccio tutt'altro lavoro, sono da sempre appassionato di storia, un romanzo talmente avvincente che non necessita di un finale a sorpresa
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