Gli Esseni, la Vita a 360°

I Gamberetti hanno un’anima?

La mia esperienza con il regno animale

Vorrei condividere con voi lettori un’esperienza profonda che ho vissuto con il regno animale, che ha decisamente cambiato il mio stile di vita e il concetto che mi era stato insegnato su di essi.

Vi pregherei di leggere questo mio scritto con il cuore, senza giudizio, spero che le mie parole possano vibrare nelle anime di chi mi leggerà, sento il dovere profondo di diffondere i messaggi che a sua volta mi sono stati donati dal regno animale e sento di non doverli custodire solo nel mio cuore, per coscienza.

Anni fa avevo incominciato il mio percorso verso il vegetarianismo e nel passaggio è capitato che per “gola” avessi assaggiato due fettine di salame, non chiedendomi che tipo di animale fosse stato “utilizzato” per quell’insaccato.

Accadde che, in uno stato di coscienza profonda, assistetti all’uccisione di un cervo per opera di un cacciatore.

“Il cervo era in una pace estatica, respirava la natura e viveva in sintonia con lei e con il resto dell’Universo, ricordo ancora i suoi occhi saggi, antichi, pieni d’anima. E nell’armonia del tutto ecco  arrivare la distonia e la disarmonia dell’uomo , un rumore di foglie secche calpestate, il cervo si gira, un colpo diretto, egli mi guarda con gli occhi di chi non capisce, non vi è giudizio ne rabbia nei confronti dell’uomo, ne sete di vendetta, ma una profonda tristezza, di compassione per chi come l’uomo, che dovrebbe essere il regno superiore, non ha compreso, non ha capito. Impotente lo guardo, ma egli non muore, è la sua anima immortale che mi parla e mi trasmette tutto il suo dolore “ Io ero felice, giocavo con il vento, assaporavo i raggi del sole, sfioravo l’erba, vivevo, io non volevo morire, non avevo ancora finito la mia esperienza sulla terra”.” Scossa chiamai la persona che mi ha donato quelle “due fettine” e mi confermò essere salame di cervo, crollai sulla sedia, ancora attonita di quello che avevo vissuto, avevo rivisto la sua morte.

Gli stati di coscienza si susseguirono; nel passaggio al vegetarianismo, mi capitava di mangiare ancora qualche volta del pesce, per rendere più “dolce “il salto che stavo compiendo, ma ho compreso solo in seguito che il mio bisogno non fosse realmente fisico, cioè dettato dal mio corpo ma psichico.

Una sera decisi di mangiare un piattino di gamberetti “leggero” ,pensavo… con un po’ di olio e limone.

In uno stato di coscienza profonda la mia anima entrò nell’anima di un minuscolo gamberetto, che ringrazio ancora oggi per avermi aperto quel  portale. Penso di non poter realmente descrivere a parole quello che provai.

“L’atmosfera era eterea, io ero un piccolo gamberetto e mi stavano strappando il carapace, da vivo; essendo nella sua anima, non provavo dolore fisico ma una tristezza e malinconia infinita per quello che mi stavano facendo, non ho mai provato un tale sentimento nell’arco di tutta la mia vita, anche nei momenti  più dolorosi. La domanda che io mi facevo era” Ma perché mi state facendo questo?” E la domanda sorgeva in una purezza infantile, angelica che ancora oggi mi apre il cuore d’amore, era la sua anima che parlava in me, facendomi comprendere che gli animali hanno un involucro, una forma fisica, ma ciò che è invisibile ai nostri occhi è l’essere che li anima, che li rappresenta e che non ha nulla a che vedere con la loro istintività, a volte aggressività, la loro vita da animali in quanto tali .

L’ultima mia esperienza che mi ha fatto definitivamente abbandonare ogni tipo di carne animale nella mia nutrizione è stato lo stato di coscienza profonda che mi ha trasmesso il mio cane, un cane cosiddetto “da compagnia” ed è stata realmente l’ultima volta che ho portato alla bocca un essere che prima fosse vivente.

“La scena era apocalittica, ero di fronte a un’enorme banco di pesci morenti, soffocati, tagliati, schiacciati l’uno contro l’altro e in tutto questo il mio cane si ergeva su di loro a quattro zampe.

 Ricordo ancora il suo sguardo, i suoi occhi nei miei, severi questa volta, giudicanti.

Assistevo alla scena che parlava da sola, l’assenza di parole era riempita dal flusso di coscienza che il mio cane mi stava trasmettendo. Non scodinzolava, non era felice, era severo nella sua veste di messaggero dell’anima di gruppo che in quel momento stava rappresentando.

“ Non mangiare più animali, io non sono diverso da loro, ama loro come ami me e come io amo te”

Da allora ho appreso tante meraviglie sul mondo animale… tra le quali vorrei condividere con voi un’eterna saggezza che è stata trasmessa dai più grandi Maestri autentici della storia ( che tra l’altro erano in gran parte  vegetariani/vegani) , ne cito uno in particolare che mi sta a cuore il Maestro Peter Deunov.

Ogni volta che mangiamo qualcosa che ha degli occhi assumiamo il karma di quella vita spezzata alla quale non abbiamo dato la possibilità di fare esperienza sulla terra, come nostra Madre natura avrebbe voluto, perché il suo karma entra nelle cellule del nostro corpo e tutti i sentimenti di ansia, paura, sconforto, tristezza e altri stati d’animo lontani dal mondo della gioia e della pace che noi proviamo non sono altro che la risultanza delle nostre azioni scellerate contro i nostri fratelli animali, che invece, dovremmo proteggere e amare; solo allora essi ci rispetteranno e ritorneranno a considerarci degli Dei, come avveniva nei tempi dei tempi. Pace al regno animale.

Stralcio tratto dal salmo 252 del Vangelo esseno dell’Arcangelo Gabriele”Le 22 Tappe dell’Iniziazione”

  1. Se tu mangi qualcosa che ha occhi, dovrai prendere in carico la sua evoluzione e tutto il lavoro che avrebbe dovuto fare da solo grazie al suo contatto con la grande Luce.

Per approfondire il tema sul karma dell’uomo legato agli animali vi consiglio di ascoltare una conferenza molto interessante di Alain Contaret, vi allego il link:

https://www.youtube.com/watch?v=e1VwIHtPZSk

E anche  il seguente libro per approfondire il vegetarianismo: “ Omaggio agli animali” di Alain Contaret

https://www.macrolibrarsi.it/libri/__omaggio-agli-animali-alain-contaret-libro.php

Scritto da:

Barbara Frattini

Sacerdotessa essena e Ierogrammata (scriba essena)

Discepola del Maestro esseno Olivier Manitara

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Redazione La Voce

Quotidiano d'informazione e cultura nazionale ed internazionale, fondato nel 2014

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