Scienza

Ibernazione ed immortalità

L’ultima frontiera della scienza. Sarà vero?

Se c’è una cosa che angoscia l’uomo, è il tempo che passa. Lo scorrere delle lancette dell’orologio e dei giorni sul calendario che fatalmente ci avvicinano all’inevitabile. A nessuno è dato sapere quando e come questo accadrà ma il desiderio del fare di questo inevitabile solo una parentesi, fa sì che la scienza si sia prodigata anche in questa direzione.

L’ultima frontiera è l’ibernazione propedeutica alla resurrezione e quindi, all’immortalità. Difficile oggi poter dire se questa procedura possa essere all’altezza delle aspettative: si tratta di fare una scommessa sulla scienza, una sorta di rilancio al buio che però comporta l’esborso di qualche bell’euro. Sperare di gabbare la morte costa qualcosa come 150mila euro.

Per alimentare il desiderio di tornare a vivere occorre recarsi in uno dei laboratori esistenti negli Stati Uniti ed in Russia: oltre atlantico ve ne sono due mentre in Russia, uno.

Ma come funziona? Il tutto pare essere abbastanza semplice. Il corpo della persona viene immerso a testa in giù nell’azoto, ad una temperatura di 196 gradi sotto zero. Vi rimarrà per un tempo indeterminato quanto funzionale ai progressi scientifici. Bisognerà infatti aspettare che l’uomo abbia in mano gli strumenti necessari per garantire la “resurrezione” del corpo congelato, una volta restituito alle temperature normali.

Anche in Italia, qualcuno si è lasciato affascinare da questa prospettiva. Si tratta di un imprenditore che ha lasciato la vita terrena a 75 anni e che da due, immerso nel suo barattolo a temperature plutoniane, attende che il progresso lo riporti in vita. Parimenti, anche un suo amico vorrebbe per sé il medesimo percorso: si tratta di Giovanni Ranzo, oggi 55enne che ritiene l’ibernazione finalizza all’immortalità “unica alternativa all’estinzione”. Non sembra essere l’unico a pensarla così: la lista d’attesa per farsi surgelare è discretamente lunga, considerando le duemila prenotazioni.

Ci si chiede ora se tutto questo possa divenire effettivamente un successo oppure sarà da relegare alla letteratura fantascientifica. All’oggi, nessuno dei corpi congelati è stato fatto riportare in vita e dunque, il beneficio del dubbio è quanto mai opportuno.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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