Curiosità

Il fantasma di Totò avvistato a Napoli: arrivano i ghostbusters

Per dare la caccia all'illustre spettro si è mosso Massimo Merendi, presidente della 'National Ghost Uncover'

Napoli, 6 marzo – Forse è vero, forse no. Tuttavia, ben 14 persone negli ultimi cinque anni, sono pronte a giurare di averlo visto aggirarsi nei pressi di Palazzo San Giacomo, sede del Municipio di Napoli. Il Capoluogo campano, da qualche tempo a questa parte, pare essere diventato luogo delle apparizioni di un illustre fantasma: il Principe De’ Curtis, meglio noto come Totò.

La testimonianza che in questi giorni sta maggiormente facendo il giro del web, nonché l’ultima in ordine di tempo, è quella di tre turisti i quali affermano di aver visto lo spettro del ‘Principe della Risata’, proprio davanti alla sede municipale partenopea. I fatti si sarebbero verificati il 12 settembre dello scorso anno ma sono stati resi noti solo più recentemente. “Sono il Principe de’ Curtis. Questo è palazzo San Giacomo?”, avrebbe chiesto il presunto fantasma ad uno dei tre. L’uomo, convinto che di trovarsi di fronte ad un figurante, gli avrebbe domandato: “Lei è una controfigura di Totò?”. Alla domanda, il fantasma avrebbe risposto con un silenzio seguito dalla più classica delle sparizioni spettrali: il passaggio attraverso un muro del Palazzo. Prima di dissolversi, l’ectoplasma avrebbe affermato: “La città sarà sempre più grande, la prima in Italia. Diventerà la capitale di un regno”.

Ad interessarsi delle presunte apparizioni, come riferisce ‘Il Corriere del Mezzogiorno’, è Massimo Merendi, presidente della ‘National Ghost Uncover’. Merendi è la più importante figura italiana attiva nello studio dei fenomeni paranormali: un’attività che porta avanti con i suoi associati, dal 2010 e con migliaia di casi trattati.

Merendi è quindi giunto a Napoli attrezzato di rilevatori sonori all’avanguardia, decifratori di raggi gamma, telecamere a infrarossi, strumenti a onde elettromagnetiche. “Mezzi che non servono ad accertare la presenza dei fantasmi — ha spiegato Merendi —, ma semplicemente a escludere che la suggestione possa essere riferita a situazioni diverse. Ci siamo trovati di fronte a fatti che erano stati determinati da ripetitori o da circostanze varie. Noi procediamo con scrupolo cercando spiegazioni scientifiche. Quando arriviamo ad escluderle tutte possiamo affermare che ci troviamo di fronte a qualcosa che non si può spiegare”.

Merendi ha ascoltato 12 dei 14 testimoni e raccolto elementi che saranno analizzati da “una squadra dove, in assoluto equilibrio, devono esserci elementi che credono nei fantasmi e scettici”.

Ora, si tratta solo di capire se è semplice suggestione, leggenda metropolitana o qualcosa d’altro…

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Redazione La Voce

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