Il Costruttore

Il lato negativo dell’uguaglianza

Mi "chiamo" Nadir e Costruisco Persone

Buongiorno Navigatore, oggi voglio riflettere con te su una tematica un po’ particolare; una tematica che può avere un doppio risvolto, da una parte con connotazione positiva, e sotto un diverso punto di vista, l’esatto opposto.

Comprendiamo meglio insieme, L’UGUAGLIANZA.

A prima battuta, se si pensa all’uguaglianza, ci vengono in mente sensazioni positive; infatti possiamo collocarla come contrario di oppressione oppure senso di giustizia perché sinonimo di libertà sotto molti punti di vista. Ma sei realmente sicuro che l’uguaglianza porti, dentro al suo significato, solo una vibrazione positiva? Prova a pensare “oltre”, l’uguaglianza è anche sinonimo di “livellamento”, ovvero rendere tutti -appunto- uguali. Immagina un panorama dove tutti fanno la medesima cosa, hanno la stessa formazione, sono volti a comprare gli stessi prodotti ed a frequentare gli stessi luoghi; agghiacciante non trovi? Un vero e proprio indottrinamento sociale.

Ora ti verrà da pensare che questo panorama descritto da me sia uno scenario immaginario, ma ne sei così sicuro? Senza far nomi, non esiste già un luogo dove i bambini vengono “indottrinati” con conoscenze e programmi decisi da “adulti che stanno in alto”? Senza minimamente badare al potenziale racchiuso dentro ognuno di loro?

Il grande Einstein diceva: “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido”. Ecco, in questa bellissima citazione, c’è racchiusa il lato negativo dell’uguaglianza, un lato che porta a far nascere ed esistere luoghi come quello che ho citato sopra. Luoghi dove ogni individuo “pesce” si sentirà eternamente stupido, luoghi che creano traumi e frustrazioni; questo perché si mettono le vere potenzialità ed ambizioni chiuse nel famoso cassetto dei sogni, per dar spazio a quello che ha deciso in modo arbitrario un qualcuno che addirittura non si conosce.

A questo punto il concetto di uguaglianza prende sinonimo di omologazione. Nella società moderna, purtroppo, l’uguaglianza ha perso il significato originale del termine; infatti, se osservi la Natura, il concetto di uguaglianza è relativo (molto relativo direi). Ma analizziamo insieme cosa intendo. In Natura, ogni forma di Vita possiede una parte di uguaglianza, infatti beve la stessa acqua, mangia lo stesso cibo ed è riscaldata dallo stesso Sole. L’Uguaglianza si ferma a questo, non va oltre, perché le leggi del Creato non lo prevedono, non prevedono omologazione e sensazione di stupidità.

Ogni essere vivente del Creato, che esso sia un fiore, un albero, un animale, un mare, un fiume o una pietra è totalmente libero di esprimersi ed abbracciare la sua vera natura. Nessuno gli impone cosa fare, cosa studiare, cosa apprende, cosa mangiare o dire, semplicemente lo sente dentro il Suo Io non contaminato. Ora, probabilmente, starai pensando “si va bene, ma gli esseri umani hanno una vita più complessa, hanno bisogni di qualcuno che indirizzi le loro vite”. Ogni forma del Creato ha una Vita complessa; infatti ognuno ha un proprio linguaggio (e pensa un po’, non hanno bisogno di nessun maestro o insegnante), il proprio modo di esprimersi, di comportarsi, di giocare, di prendersi cura, di sviluppare le proprie potenzialità, la propria organizzazione, ecc.

Loro a differenza degli esseri umani, non saranno mai frustrati o con sensazione di esser stupidi, perché la loro unica Maestra è la Vita stessa, nessuno oserà mai indottrinarli, questa -purtroppo- è prerogativa dell’uomo che gioca ad essere divino con il fine della schiavitù.

Nadir Davide Mennuni 

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