Amore

Innamorati virtuali al primo incontro fisico: appagamento o delusione?

L’incognita del primo incontro

Carissimi Amici, Carissime Amiche, oggi è sempre più consueto conoscersi nei vari social network e non di rado accade, tra un like ed un messaggio,  d’innamorarsi o, quantomeno, d’invaghirsi di “quella persona” sconosciuta e spesso geograficamente distante da noi  che, improvvisamente, ci appare in foto, ci attrae e con tempi quasi immediati… diviene per noi importante. L’immediatezza della tempistica scaturisce dal fatto che sul web siamo tutti più disinibiti: la rete offre la rete… di protezione! Nessun imbarazzo in caso di incomprensione, equivoco  o rifiuto… basta un click e non abbiamo l’imbarazzo d’incontrare quella stessa persona sul pianerottolo o in ufficio o in altro luogo da entrambi frequentato.

Ecco che ben presto complimenti e gentilezze, innescano la fase di  corteggiamento ed entrambi i “partner” sono prodighi di piacevoli riti quotidiani: il buongiorno, la buonanotte, inframmezzati da momenti di scambio giornaliero e dolci, garbate, allusioni a “noi”. Il garbo, quando è insito nella persona e non solo falsamente palesato da un  atteggiamento affettato, non viene mai meno, tuttavia, assume un tono ovviamente più confidenziale che   non elude  l’espressione del desiderio sessuale e spesso di creano situazioni di intimità di coppia, seppure nella consapevolezza dei limiti della non conoscenza. Se il periodo esclusivamente virtuale, per ragioni costrittive, si protrae… non di rado si verificano incomprensioni, tensioni, talvolta veri  e propri litigi. Istintivamente ci chiediamo “che cosa vuole, chi si crede di essere… in fin dei conti non so neanche chi è”… ed ecco che la tentazione di  premere quel click è quasi indomabile.E a volte è proprio così: un click sancisce la fine di una storia mai nata.Ma, molto spesso, nessuno dei due lo preme… “quel” click e, questo, rafforza il rapporto.  S’instaura un dialogo più profondo  che intensifica la conoscenza, la comprensione  e riconferma il legame sentimentale.Tralasciando l’ipotesi dell’opportunismo truffaldino che mira alla concretizzazione dell’avventura meramente sessuale, nessuno dei due bluffa: semplicemente si vive virtualmente la fase di conoscenza /assestamento della coppia, senza esserlo realmente. Prima di aver sfiorato l’altro, di averne odorato il profumo  ed averlo guardato negli occhi, lo percepiamo “nostro”. Anche nel virtuale il possesso emerge!

A supporto di quanto sinora detto, è importante sottolineare che il nostro cervello non riconosce, dunque non discerne, la realtà immaginata da quella oggettiva e, pertanto, emotivamente, considera il partner virtuale alla stregua del “proprio” partner fisico.  Da questo concetto si trae la spiegazione logica, induttiva alla comprensione di quanto  appare paradossale: innamorarsi di una persona fisicamente sconosciuta.

Di recente accettazione psicosociale –  l’incontro in rete – era, fino a pochi anni or sono,  tacciato come “pericoloso, squallido e perverso”. Evoluzione o involuzione dei nostri tempi? A prescindere dai giudizi, comunque opinabili, un fatto resta incontrovertibile: l’incognita del primo incontro.

Tra le tante mail ricevute in merito a questo argomento, che ho precedentemente trattato,  una mi ha particolarmente coinvolta e la riassumo riportandone, di seguito,   gli aspetti essenziali.

Una sera d’inizio estate,  un casuale commento ad un post di un’amica comune su Facebook, pone lui e lei in contatto. Lui le chiede l’amicizia, lei gliela accorda affascinata dal carisma che lui emana dalla foto del profilo. Dopo un paio di giorni, lui la contatta privatamente e lei sente le classiche “farfalle nello stomaco” appena legge il messaggio. Scambiano quattro chiacchiere, ma entrambi avvertono che c’è di più. Lui, incalza elogiando “il fascino non lieve” di lei (utilizzo le espressioni originali della mail) e lei lo ringrazia, ricambiando con manifesto compiacimento. E’ innegabile il colpo di fulmine! Gli impedimenti al loro incontro sono notevoli: entrambi sposati, rilevante distanza geografica, vacanze imminenti ad accentuare le difficoltà. A parte qualche momento di umano cedimento, entrambi mantengono un contatto costante per tre mesi, con la gioiosa ansia si fissare la data del loro incontro. Tre mesi intensi, vissuti con reciprocità d’intenti e forte partecipazione emotiva, sincerità e desiderio,  fino  al grande giorno. 

Tralascio i dettagli, seppure assai degni di nota per l’emozione contagiosa in essi manifesta, per parteciparvi  del finale… non a lieto fine!

“Perché?”…“E adesso?” Immagino le vostre domande.  A quanto mi si riferisce, il perché è da ricercarsi nell’incompatibilità fisica… lui apprezza la donna con fisico efebico, lei è curvilinea ed indossa la terza misura di reggiseno. Lui è meno attraente rispetto alla foto. Inoltre, lui si erge a paladino dello stile di vita “spartano” e considera lei “la principessa sul pisello”. E  Adesso?  Lei, la persona con la quale sono in contatto, pur innegabilmente delusa da alcuni aspetti, oggi dichiara di conferire maggiore importanza alla  grande stima ed all’affetto, ancora una volta reciproci,rispetto ad un sorvolabile aspetto estetico e,  nel manifestarsi  teneramente divertita ripensando a quell’incontro “francescano”, confida che  il tempo offra loro uno sviluppo più consono con le iniziali aspettative.

La mail si conclude con la classica richiesta “cosa posso fare?”… Difficile dare un consiglio a fronte di una disamina tanto precisa e consapevole, dalla quale emerge  un dolore composto e scevro da manifestazioni melodrammatiche… D’istinto, le ho scritto: “se tutto quello che mi hai scritto non è un parto della tua fantasia, ma trova conferma e corresponsione nel tuo “lui”, credo che la riflessione sia reciproca ed anche lui sia parimenti amareggiato.  Credo pertanto che solo  un secondo incontro, privo dell’iniziale idealizzazione ed altrettanto libero da pregiudizi, possa offrire una risposta.”.

Un abbraccio!

Daniela Cavallini

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