INPS: il 22% dei lavoratori guadagna meno di 9 euro l’ora

Roma, 13 marzo – Nel corso di un’audizione alla Commissione Lavoro del Senato, parlando di salario minimo, i rappresentanti dell’INPS hanno dichiarato che il 22% dei lavoratori di imprese private, ad eccezione dei lavoratori agricoli e domestici, guadagna meno di 9 euro lordi per ogni ora di lavoro.

A questo si aggiunge un 9% di lavoratori che sono al di sotto degli 8 euro lordi/ora ed il 40% che ne percepisce meno di 10/ora.

Parlando poi dei lavoratori domestici, la quasi totalità degli inquadramenti prevede un salario inferiore ai 9 euro/ora. Qualora dovesse essere introdotto il salario minimo, l’Istituto di Previdenza ha chiesto che vengano considerate “le oggettive caratteristiche del settore anche allo scopo di evitare il rischio di pericolose involuzioni che possono portare all’espansione del lavoro irregolare”. In riferimento alle unità attive nel comparto domestico, tra il 2012 ed il 2017 si è registrato un calo del 15%, da 1,01 milioni a 864.526 unità.

Se il salario minimo dovesse comportare 9 euro l’ora, 2,9 milioni di lavoratori potrebbero contare su un aumento della retribuzione media annua di 1.073 euro.

L’INPS sottolinea inoltre che i giuslavoristi e gli studi sul mercato del lavoro, hanno “sollecitato giustamente l’esigenza di un salario minimo legale, tanto più se integrato con la contrattazione collettiva”. Occorrono inoltre “efficaci forme di controllo del rispetto dei parametri di legge” e “misure sanzionatorie nei confronti dei trasgressori”.

Non appena individuata la soglia di salario minimo “ritenuta maggiormente adeguata, risulta opportuno riferirla esclusivamente al compenso lordo espungendo ogni riferimento agli oneri sociali, sia quelli a carico del datore di lavoro, sia quelli a carico del lavoratore”, tenendo conto della diversità di aliquote di previdenza e assistenza obbligatorie, presenti nei vari comparti produttivi e nelle mansioni.

La Voce