Inter: con lo Zenit San Pietroburgo finisce 3-3

Vicinissimo Vrsaljko, manca un centrocampista

Prosegue senza sosta la preparazione estiva in casa Inter; dopo la vittoriosa amichevole contro il Lugano e la caduta contro il Sion, i nerazzurri ieri hanno pareggiato per 3-3 contro lo Zenit San Pietroburgo all'”Arena Garibaldi” di Pisa. Il match, dai ritmi chiaramente non ancora elevatissimi, si è sviluppato in maniera però scoppiettante, con i russi più avanti nella preparazione (il campionato inizia fra una settimana) e Spalletti che ha dovuto fare di necessità virtù, collocando uno spaesato Asamoah in mezzo al campo, a causa dell’infortunio di Nainggolan e dell’assenza dei reduci dal Mondiale (Brozovic, Perisic, Miranda e Vecino).

La serata pisana viene aperta poco dopo il quarto d’ora da Candreva, che dai 25 metri scocca un tiro imprendibile per Lunev, con la sfera che va ad infilarsi all’incrocio dei pali; passano non più di dieci minuti e Noboa ristabilisce la parità bruciando Handanovic dal limite con una botta al volo, dopo un rinvio imperfetto di De Vrij. Nella ripresa, al 50°, Icardi (al primo gol in precampionato) riporta avanti i nerazzurri trasformando un calcio di rigore concesso a seguito dell’atterramento di Borja Valero, ma un quarto d’ora dopo una conclusione fulminante di Mak ripristina l’equilibrio. Lo Zenit trova poi addirittura il vantaggio con Hernani, la cui prodezza balistica dalla distanza schiaffeggia la parte interna dell’incrocio dei pali prima di finire in rete; nel giro di tre minuti arriva però il definitivo pareggio grazie a Lautaro Martinez (da poco entrato e già vicino al gol di testa una manciata di secondi prima) che da pochi passi trasforma in rete un pallone sporco colpito da Politano.

L’evidente divario di preparazione tra le due squadre non rende pienamente giudicabile la partita disputata dai nerazzurri, che pur pagando una palese difficoltà di manovra, hanno manifestato qualche passo in avanti rispetto all’uscita con il Sion. Spalletti e la dirigenza dell’Inter sono tuttavia perfettamente consapevoli di quali tasselli ancora manchino per completare una rosa già competitiva; Ausilio, in particolare, sta rivolgendo le proprie attenzioni al centrocampo per affiancare a Nainggolan un compagno di reparto di pari spessore. Il nome attualmente più autorevole resta quello di Arturo Vidal, anche se dalla Spagna emergono sussurri circa la possibilità del ritorno in nerazzurro di Mateo Kovavic, mai esploso con la “camiseta blanca” del Real Madrid e che potrebbe costituire una parziale contropartita (unitamente a 100 milioni di euro) se i vertici madridisti dovessero decidere di tentare l’affondo per Mauro Icardi.

Resta infine da risolvere la questione relativa al lato destro della difesa dopo la partenza di Cancelo; in tal senso, nelle ultime ore va assumendo sempre maggiore concretezza l’ingaggio di Sime Vrsaljko dall’Atletico Madrid; la trattativa, già avviata nelle scorse settimane, avrebbe infatti beneficiato dell’appoggio di Suning, che appare disposto a versare 25 milioni di euro nelle casse dei “colchoneros” per acquisire il terzino croato, pur restando in piedi la possibilità di un prestito oneroso sulla base di 6 milioni. Le ipotesi che conducevano a Darmian o a Zappacosta appaiono dunque definitivamente tramontate, mentre rimane più defilato il nome di Benjamin Henrichs del Bayer Leverkusen. Appare infine sfumata l’acquisizione di Malcom, brasiliano del Bordeaux, che dovrebbe aver ormai limato ogni dettaglio con la Roma e l’anno prossimo vestirà il giallorosso capitolino.

Gigi Bria

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