La benedizione degli Dei: Tutto ha un’origine divina

Trovare il senso della vita passando da una vita superficiale ad una vita profondamente vissuta

Il tempo passa, i giorni passano, l’uomo sulla terra passa…

Cosa rimane di stabile nel mondo dell’effimero? Un’impronta, non digitale, ma naturale e divina.

In effetti, benché il nostro mondo sia un mondo dove regna il relativo e l’effimero, possiamo percepire la presenza di un’impronta sacra, di leggi immutabili al servizio di certi valori e principi superiori, al di là ed eterni.

L’uomo attuale cade sempre di più in un orgoglio ceco, pensando di esistere da sempre sulla terra e per sempre. Tale illusione lo conduce allo sradicamento. La realtà della vita dimostra che siamo di passaggio sulla terra, che il nostro tempo lo viviamo attraverso un veicolo, un corpo che non è eterno. Questa incoscienza relativa alla nostra incarnazione è rinforzata da quella relativa alle conseguenze dei nostri atti e pensieri.

L’incoscienza che caratterizza dunque l’uomo lo mantiene in una sfera di esistenza che lo rende debole e senza consistenza.

Chi è incosciente della propria vita, non è incarnato. Chi non è incarnato, non possiede radici. Chi non possiede radici non ha futuro. Egli vive in un ipotetico presente di cui non ha la maestria ma soltanto un’autorizzazione per farlo fruttificare in un quadro ben preciso ed imposto. Ovviamente questo riguarda l’aspetto mortale del nostro essere, la parte relativa e non quella assoluta, immortale, eterna e libera. Occorre vivere pienamente il nostro corpo, usarlo ampiamente ma contemporaneamente con distacco in quanto effimero.

Siccome il nostro corpo è un vestito attraverso il quale noi pensiamo realmente di manifestarci, occorre essere consapevoli che la realtà sia diversa. Di fatto siamo uno strumento che permette ad altre realtà di apparire sulla terra.

Siamo lo strumento di certe idee, di certe memorie, di certi sogni, di alcune ferite. Rappresentiamo un mezzo di manifestazione per tante realtà invisibili senza che ce ne accorgiamo. L’incoscienza non deve essere incoraggiata altrimenti ci sarà un mondo pronto ad approfittarsene e che ne raccoglierà dei benefici per la propria sopravvivenza e manifestazione sulla terra.

Una chiave essenziale è di porsi la seguente domanda: “Quando mi muovo, quando parlo, quando guardo, quando voglio, quando respiro…, chi lo fa realmente?” “Cosa porto in me ed attorno a me e che mi influenza?”, “Cosa determina la mia vita, la orienta e la nutre?”, “Qual è il motore principale della mia vita?

Occorre essere onesti con sé stessi, guardare le cose come sono e non come vorremmo vederle e capirle. È una questione di vita e di morte. Essere nel giusto e nel vero. È proprio la via della verticalità che conduce verso il superiore, verso un punto di vista non limitato.

Scritto da: Alain Contaret

Ambasciatore della Nazione Essena – Ambasciatore della Pace

Rappresentante della Tradizione e Religione essena in Italia

Sacerdote esseno, ierogrammata (scriba esseno) ed insegnante esseno

Esperto dell’Arte del movimento meditativo esseno (Qi Gong e Yoga esseno)

Discepolo del Maestro Olivier Manitara, e della Tradizione dei Maestri esseni

Correzione testo: Barbara Frattini

Nazione Essena

Sacerdotessa essena e Ierogrammata (scriba essena)

Discepola del Maestro Olivier Manitara e della Tradizione dei Maestri esseni

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