La "Sophia"

La Dea dell’abbondanza ed il suo insegnamento

L’abbondanza come forza che riempie la nostra vita

Oggi voglio condividere con voi un insegnamento importante che ho ricevuto dalla Dea dell’abbondanza che ho incontrato qualche settimana fa. Solo questa settimana mi sento pronta per condividere quest’esperienza perché so di averne colto l’insegnamento e di aver compreso l’abbondanza nella sua Essenza.

Le ultime settimane sono state molto movimentate perché far entrare l’abbondanza nella propria vita è molto dura. Se osserviamo il regno umano vediamo come siamo in pochi ad aver aperto le porte all’abbondanza e tante volte quando essa cerca di manifestarsi la rifiutiamo. È già da qualche anno che ho intrapreso questo percorso verso l’abbondanza in ogni aspetto della mia vita; il lato materiale ovviamente non può essere escluso da questo ed è per questo che da un paio di anni vivo la sfera lavorativa in modo totalmente differente rispetto a prima. Il lavoro deve permettere all’essere umano di potersi dedicare alla propria missione, di poter affrontare i salti evolutivi necessari per andare avanti, esso non può sottrargli troppo tempo altrimenti la sua evoluzione e compimento d’anima rischia di bloccarsi.

Nonostante questo, nell’ultimo anno ho affrontato grandi sfide dal punto di vista materiale, ho fatto le scelte più importanti della mia vita in un periodo in cui tutta sembrava fermarsi, impoverirsi, allontanarsi dal vero senso della nostra esistenza. Mi sono sentita spesso dubbiosa riguardo al mio percorso e ho affrontato le paure più profonde dentro di me. Fino a qualche settimana fa non riuscivo a trarre veramente dei frutti da ciò che stavo costruendo ed ero molto demotivata.
Ecco che ho avuto uno degli incontri più importanti della mia vita, l’incontro con una dea dell’abbondanza.

Circa tre settimane fa stavo passeggiando per le vie di Verona quando ad un certo punto ho notato un cortile interno di una Galleria d’arte. Ho fatto il giro completo del cortile e mentre stavo uscendo dalla seconda parte del cortile mi sono girata verso sinistra e sono rimasta pietrificata.

Ho visto Lei e non riuscivo più a muovermi.

Le sensazioni che mi percorrevano erano profondo rispetto, terrore e curiosità allo stesso tempo. Mi sembrava di aver visto qualcosa che non avevo mai visto prima. Sarei voluta scappare via ma allo stesso tempo sentivo di dover rimanere. Ci guardavamo negli occhi intensamente, Lei appariva così viva e a tratti vedevo un movimento che la percorreva. Dopo un po’ che la guardavo le ho chiesto: “Che cosa mi vuoi mostrare?”.
Ho cercato poi di fare dei passi in avanti verso di Lei ma come mi avvicinavo troppo mi spaventavo e tornavo indietro. Dopo vari tentativi di avvicinarmi ho deciso di cambiare posizione e mi sono messa accanto a Lei. Incredibile, ma appena mi sono messa accanto a Lei ho sentito un sollievo e non avevo più paura. Guardavo nella sua stessa direzione e dicevo dentro di me “È bello ciò che vedi e non fa poi così paura”.

Appariva così Reale, la guardavo e tutto il suo corpo sembrava vivo. Teneva in una mano delle bacche di uva e nell’altra un cesto. Era una statua ma essa era viva e rappresentava l’abbondanza.
Questo però l’ho capito solo in seguito. Dopo esserle stata un po’ accanto sono tornata nuovamente di fronte a Lei. Mi sono successivamente messa a cantare ed in questo modo mi sono riuscita ad avvicinarmi sempre di più a Lei fino a trovarmi a circa un centimetro dalla Dea; adesso ciò che provavo non era terrore ma un profondo rispetto, unione e accoglienza. La sentivo superiore a me, aveva qualcosa che non avevo ed era proprio l’abbondanza.

Riuscivo adesso a starle vicino ma non riuscivo ancora a toccarla. Toccarla mi incuteva un tale terrore. In quel momento mi sono resa conto che per quanto ci stessi provando, avevo paura di far entrare la Vera Abbondanza nella mia vita. Ogni volta che la vita mi chiedeva di essere abbondante mi ritiravo e mi restringevo in quel poco che mi andava bene; non soltanto a livello economico ma anche in altre sfere della vita. Sono cresciuta così, ho sempre avuto la ricchezza e l’abbondanza intorno a me; eppure, vivevo come se avessi poco. Dopo aver trascorso tutto questo tempo con Lei, ho preso coraggio e le ho sfiorato la mano con un dito e in quel momento ho sentito che qualcosa di immenso è divenuto parte di me, una nuova forza. Avrei voluto abbracciarla ma non era ancora il tempo.

Perché l’abbondanza spaventa così tanto?

Non voglio parlare dell’abbondanza come già la conosciamo tutti ma voglio portarvi ciò che la Dea mi ha comunicato. È Lei mi ha indicato che l’abbondanza è legata alla nostra felicità; con felicità intendeva quello stato in cui sorridi alla vita, in cui ti ripeti dentro che veramente va tutto bene e che tutto è meraviglioso.
Quante volte oggi vediamo qualcuno accanto a noi che dice semplicemente che tutto è meraviglioso e che tutto va bene? Quante volte diciamo a noi stessi che va tutto bene? Ognuno trova sempre un dettaglio stressante della propria vita, sempre qualcosa che non va, sempre un motivo per affermare che la vita è dura.

É veramente così? Siamo realmente convinti che la vita sia una cosa stressante e che la perfezione non esista? O ci siamo tutti così fortemente convinti che bisogna stare sempre un po’ così e così come se stare bene fosse qualcosa di sbagliato?

La Dea mi ha detto: “Nella tua vita tutto va bene, tutto fluisce, tutto è meraviglioso, tutto è ricco, tu sei ricca sotto ogni punto di vista, tu sei meravigliosa, tu sei ciò che sei. Abbi il coraggio di viverlo”. Questo mi ha spaventato tantissimo perché anche io mi sono affezionata alle difficoltà dell’ultimo anno e quando ci affezioniamo troppo a qualcosa non vogliamo più lasciarlo andare seppur questo ci stia recando evidentemente un danno. Quando un’esperienza giunge al termine siamo convinti che questo sia automaticamente doloroso. E se non soffriamo abbastanza, perché forse non c’è motivo, ci costringiamo persino di farlo ed il perdono lo vediamo come qualcosa di inconcludente nella nostra vita. Ma quanto potrebbe cambiare la nostra vita se perdonassimo alcune persone a partire da noi stessi? Quando qualcosa è difficile, ci sentiamo che abbiamo un valore, che abbiamo un peso e che stiamo facendo qualcosa. Quando tutto va bene e quando stiamo troppo bene siamo convinti che qualcosa non vada.

Mi sono inchinata di fronte a Lei e l’ho ringraziata.

Sono tornata a casa e ho dovuto ammettere a me stessa che dovevo lasciarmi andare alla meraviglia della mia vita e che forse era giunto il termine di un periodo assai difficile. È veramente tutto finito? Posso veramente stare bene? Ho veramente tutto ciò che desidero? È veramente tutto magnifico? Ho veramente raggiunto i miei traguardi?  Erano queste le domande con cui la Dea mi aveva lasciato.

In una piccola parte dentro di me mi chiedevo ancora: “Ma come è possibile che vada tutto bene quando è evidente che qualcosa di traballante c’è nella mia vita”, “Cosa dico adesso a quelle persone che mi hanno accompagnato durante il periodo più difficile della mia vita, che va tutto una meraviglia e che non sono mai stata meglio?”.

Forse queste domande possono essere idonee anche alle vostre vite.

Tuttavia, nonostante i miei dubbi da quel giorno la mia vita è cambiata. Dal giorno successivo sono capitate solo cose magnifiche, ho chiarito molte situazioni in sospeso, sono giunte delle soddisfazioni materiali che aspettavo da tempo e cominciavo a sentirmi veramente bene.

Nonostante queste prove evidenti che l’abbondanza sia entrata nella mia vita mi sentivo come quando ci si tuffa da una scogliera in mezzo al mare. Quella sensazione mentre sei in aria e non sai se il tuffo vada bene o se in fondo troverai qualcosa di scomodo. Ogni tanto affiorano pensieri come: “Non è che mi stia illudendo? Sta andando veramente tutto bene? Non è che mi devo preoccupare di non vedere qualche pezzo?”. Quando mi succede penso di nuovo alla Dea e sento che va tutto bene.

L’abbondanza non è una questione di quanti risultati si hanno raggiunto. Anche se si sta ancora costruendo la propria vita, si può essere felici e in abbondanza lo stesso.

È ovvio che non ho finito il mio percorso ma non dobbiamo aspettare di arrivare a termine delle esperienze per poter essere felici. È durante il percorso che dobbiamo stare bene e far scorrere l’abbondanza nelle nostre vene.

E anche se mancano ancora dei tasselli, questo non significa che l’abbondanza non possa esistere nella nostra vita.

Far entrare l’abbondanza nella propria vita significa scegliere di stare bene, di essere felici e di riconoscere la Divinità che è in noi.

Che possa anche a voi pervadere questo insegnamento di abbondanza della Dea.

Sophia Molitor

Seguitemi durante la settimana con nuove riflessioni e spunti per articoli sul mio profilo Instagram lasophia_lavoce

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