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LA DISFIDA DEL CASSONETTO – ATTO II. ORA CI SI METTE ANCHE FICO

Lega e Cinque Stelle divisi dai termovalorizzatori in Campania

Un cordolo di pattume sta dividendo in queste ore, Lega e Movimento Cinque Stelle. Si tratta del problema rifiuti in Campania per il quale era divampata la polemica tra i due Vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio con il primo che vorrebbe i termovalorizzatori sul suolo Campano ed il secondo che non ne vuol nemmeno sentire parlare.

Adesso, nel merito della vicenda è entrato a dar manforte al suo capo politico, anche il Presidente della Camera, Roberto Fico.

Salvini, tornando sull’argomento, ha sottolineato che vorrebbe “un termovalorizzatore in ogni provincia della Campania”, aggiungendo: “In Lombardia ci sono 13 termovalorizzatori che non inquinano, ma producono energia: chi dice solo dei ‘No’ provoca roghi tossici e malattie”

Fico, parlando proprio a Napoli dove ha partecipato alla celebrazione per i 45 anni della nascita della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II, ha replicato al Ministro dell’Interno: “Ve lo assicuro, in Campania non si farà neanche un inceneritore in più”. “Dopo le lotte fatte – ha proseguito Fico -, dopo l’avanzamento delle nuove tecnologie in questa regione abbiamo bisogno di impianti di compostaggio, di trattamento meccanico manuale, di porta a porta, di riuso, riciclo e di riduzione a monte dei rifiuti. Se dopo tanti anni lo dobbiamo ridire, lo diremo ancora più forte e siamo pronti a lottare per questo”.

Salvini ha quindi ribattuto a Fico. Riferendosi al fatto che la realizzazione dei termovalorizzatori non è contemplata nel Contratto di Governo, il Ministro ha detto:  “Non è nel Contratto? Vallo a spiegare ai bambini che respirano m…. Un’emergenza? Non lo dico io, ma quando il capo dei Vigili mi dice che c’è il rischio di tornare alla situazione dieci anni fa, devo fare qualcosa”.

Nella diaspora è tornato a parlare Di Maio: “Gli inceneritori non c’entrano una ceppa. La camorra ha investito sul business degli inceneritori”. Il Movimento pare essere compatto sulla linea del No ai termovalorizzatori: “Stavolta non arretriamo”, fanno sapere fonti pentastellate.

Per l’amor della verità va detto che ad innescare la polemica, è stato proprio Salvini. Conversando con i giornalisti a Napoli, il Ministro aveva infatti dichiarato: “Occorre il coraggio di dire che serve un termovalorizzatore per ogni provincia perché se produci rifiuti, li devi smaltire. Non dovrei doverli imporre, so che sono decisioni che coinvolgono i sindaci, ma se c’è di mezzo la salute dei bimbi e c’è incoscienza da parte delle istituzioni locali, si può anche imporli. Se si trovano le localizzazioni bene, altrimenti le troviamo noi”. E rivolgendosi in replica a Di Maio: “Devono scegliere gli enti locali, e cioè sindaci e Regione e dicono di ‘no’. Ma i rifiuti non li puoi mandare su Marte. I termovalorizzatori li faremo e senza ceppa”.

Anche il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha espresso il suo pensiero sul problema, ritenendolo “provocatorio” da un punto di vista politico. “Quando arriva l’inceneritore, o termovalorizzatore, il ciclo dei rifiuti è fallito”, ha affermato Costa.

Intanto, lunedì prossimo a Caserta, verrà firmato un protocollo sulla Terra dei Fuochi. Essendo com’è noto, una storica battaglia del Movimento Cinque Stelle, la posizione assunta da Salvini viene letta come una vera e propria sfida.

Resta solo da capire se sarà il Governo a vincere sui rifiuti, oppure i rifiuti a sommergere il Governo.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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