La porta del Purgatorio ovvero la scuola del lavoro su di sé

Equilibrare le forze “dell’inferno” e quelle “del “paradiso”

In questi tempi in cui regna una grande confusione e turbamento, è giusto portare attenzione ad una debolezza che si nota con prepotenza nell’umanità, alla quale sarebbe opportuno rimediare, dando una spinta e un orientamento più corretto rispetto alla nozione di Libertà e a quella di Educazione, affinché si possa uscire mano a mano dal labirinto in cui solo le reazioni hanno diritto di parola e non il ragionamento ed il pensiero verticale del giusto discernimento e della Saggezza illuminante.

La debolezza maggiore che ci impedisce di trovare un punto di equilibrio stabile ed autentico nella vita individuale e collettiva, è proprio l’oscillazione incessante da un estremo all’altro. L’azione dell’uno richiama la reazione dell’altro e questa dualità non può che disturbare e preoccupare se non sarà gestita ed equilibrata da una via centrale che porta all’unità delle forze e alla collaborazione.

In effetti, e poggiandomi sui fatti recenti che riguardano la famosa porta dell’Inferno e quella del Paradiso, vediamo bene che la prima ha chiamato la risposta della seconda.

Dobbiamo considerare che questi due principi hanno senso unicamente grazie ad un terzo, il Purgatorio, la porta del Purgatorio. Ovviamente, come accade sempre, quest’ultimo rimane celato.

L’inferno cerca sempre di governare in un modo o in un altro, è la sua impronta. Il paradiso è un idealismo che si oppone alla dinamica e alla fine dei conti, questa guerra mette in evidenza che questi due cammini non sono da percorrere.

Invece il purgatorio è il sentiero dove si lavora su se stessi, il luogo dove ci trasformiamo, la scuola dove si studia, dove siamo chiamati a rimetterci in questione. Aprire la porta del purgatorio, significa aprire la porta della vera libertà, quella che prevale sugli istinti dell’inferno, della sua materia non organizzata e sulle illusioni del paradiso, dell’idealismo dell’uomo mortale, sradicato dalla realtà della vita.

La porta del purgatorio si apre ad un sentiero della via del mezzo che non conduce né all’inferno che è il male perennemente effimero, né al paradiso umano idealizzato, il bene effimero, ma alla liberazione, alla resurrezione ovvero al Paradiso assoluto, il Bene assoluto.

La realtà dell’inferno può essere paragonata alla vita del bruco.

La realtà del paradiso può essere paragonata alla vita della farfalla.

La realtà del purgatorio può essere paragonata alla vita celata nella crisalide, dove si opera la grande trasformazione, dove si muore per resuscitare.

Scritto da: Alain Contaret

Ambasciatore della Nazione Essena – Ambasciatore della Pace

Rappresentante della Tradizione e Religione essena in Italia

Sacerdote esseno, ierogrammata (scriba esseno) ed insegnante esseno

Esperto dell’Arte del movimento meditativo esseno (Qi Gong e Yoga esseno)

Discepolo del Maestro Olivier Manitara, e della Tradizione dei Maestri esseni

Correzione testo: Barbara Frattini

Nazione Essena

Sacerdotessa essena e Ierogrammata (scriba essena)

Discepola del Maestro Olivier Manitara e della Tradizione dei Maestri esseni

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