La "Sophia"

L’arte della musica, una particolare espressione dell’anima

Dalla sua origine naturale al reale bisogno musicale

Quando si parla di musica si parla innanzitutto di suoni e frequenze. La musica ha la sua origine dal suono che prima ancora di poterlo produrre attraverso la nostra voce lo si poteva sentire ovunque e in tutto l’ambiente circostante.

Fin dalla sua prima comparsa l’uomo ha voluto ricercare il suono, seguendo la natura e l’ambiente da cui era circondato; fino ad arrivare a produrre musica attraverso pietre, legno e le prime costruzioni di strumenti musicali. Ci sono ricerche che narrano che i primi strumenti musicali furono quelli di percussione, tra cui il flauto. Inoltre, l’uomo tentò di riprodurre il suono imitando attraverso la propria voce i suoni provenienti dalla natura. Dalla riproduzione di questi suoni nasce il canto che conosciamo molto bene soprattutto oggi, la parola e dunque una delle nostre potenzialità, il linguaggio.

Possiamo osservare quindi come la musica ha un’origine del tutto naturale e di come fin da sempre è stata il mezzo per gli esseri viventi per sperimentare, conoscere e per creare una maggiore consapevolezza di sé stessi, delle proprie capacità, e dell’ambiente circostante.
Allora, si trattava di una musica fatta di suoni e strumenti semplici che permettevano all’uomo di esprimere le emozioni in base alla propria consapevolezza e alle circostanze in cui viveva.

Ciò su cui vorrei riflettere infatti è di come questa arte sia un mezzo di comunicazione di emozioni che vengono dalla profondità della nostra anima e di come essa sia quindi un’infinita espressione di consapevolezza e conoscenza. Credo che le emozioni siano strettamente legate al grado di consapevolezza e che la musica è quindi un’energia più o meno alta in base al nostro grado di evoluzione; tanto è vero che la musica nelle sue origini non trattava storie d’amore mal funzionanti, tradimenti, tecnologie, soldi, fama ecc.

Nei pezzi di alcuni compositori di musica classica si può notare come la loro musica esprimeva spesso ad esempio l’incessabile ricerca di risposte alla loro esistenza, la richiesta di perdono per le azioni umane e le preghiere di stampo fortemente religioso. Ciò che voglio dire è che gli stessi compositori classici hanno prodotto la musica in base alla loro conoscenza e al loro grado di evoluzione.

Oggi ancora una volta etichettiamo la musica e riduciamo tutto ad uno stile di vita, dove ogni genere musicale richiede un determinato abbigliamento e comportamento. Ciò di cui però ci si dimentica è che a creare la musica è l’anima. Essa non ha un determinato vestito, ma è pura conoscenza.

La musica oggi è fortemente suddivisa in generi, tra cui la musica contemporanea che riporta l’accento soprattutto sulla parola, ovvero il canto.
Le canzoni che sentiamo più o meno ovunque oggi esprimono spesso un’energia problematica, schemi malsani, paura, la negazione della propria grandezza e la dipendenza dalla sofferenza.

La musica di tutti i generi è l’espressione di noi stessi, l’espressione di una coscienza collettiva, parla della storia, di abitudini societari e di stili di vita. Riflettiamo per questo di cosa siamo fatti e di come affrontiamo la nostra vita; chiedendoci se cogliamo veramente ogni occasione come opportunità di crescita o se definiamo le nostre esperienze un motivo di sofferenza e rancore.

Quando suonavo il pianoforte mi rendevo spesso conto che non si trattava solo di musica che veniva dal cuore ma di un vero e proprio esercizio di equilibrio. Come dice il nome stesso dello strumento è un’unione tra piano e forte, tra mente e cuore, tra anima e corpo, tra terreno e divino. La musica del pianoforte mi ha permesso di subordinare la mia mente alla mia anima e ricercare così un costante equilibrio dentro di me. Attraverso l’unione delle note e l’energia del mio cuore potevo comprendere meglio il linguaggio della mia anima e avvicinarmi a ciò che sono realmente.

La musica è un potente strumento di crescita, è un linguaggio di consapevolezza profonda che parte dentro di noi. Chiediamoci perciò se abbiamo mai udito, se abbiamo mai richiesto una musica consapevole. Una musica che parla di ciò che siamo realmente, che sottolinea il nostro valore, che elogia la vita e soprattutto che ci fa crescere.

L’artista oltre a svolgere il ruolo dell’interprete e a rispondere alle esigenze di una società, è colui che si assume la responsabilità di portare un valore all’umanità e di contribuire alla crescita consapevole di tutti.

Sophia Molitor 

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