Le donne sono vento

LE DONNE SONO VENTO. Anna Gallucci

Dare vita al tempo

“Partiamo dalla storia”, dice Anna Gallucci, Presidente della Banca del Tempo di Oleggio.

La storia inizia 23 anni fa e racconta di mamme che si incontrano in un territorio non conosciuto, con l’esigenza di supportarsi a vicenda semplicemente per curare i figli dall’uscita di scuola al tardo pomeriggio. Si incontrano nel 1995 e creano un gruppo di vicendevole sostegno con questo scopo, curando una i figli dell’altra a turno. Tanto che quei bimbi ormai sono grandi ma ancora il cerchio di affetto creato non si è interrotto. Un anno dopo fondano la Banca del Tempo, aiutate dal Comune che mette a loro disposizione dei locali.

“In quegli anni cominciavano a nascere Banche del Tempo un po’ in tutta Italia e ci è bastato un anno di condivisione per decidere, volevamo coinvolgere più persone. Ci siamo informate, abbiamo preso notizie da tutti i giornali, siamo andate al convegno di Santarcangelo in Romagna e così il primo nucleo di Banca del Tempo nel ’96 inizia con una decina di donne. A quel punto, oltre al babysitteraggio, potevamo scambiare lavori di cucito, ricette, passaggi in macchina, vestiti per noi, vestiti di carnevale per i bambini, oggetti vari. Sono stati dei bei momenti, ho ancora tutti i dati relativi agli scambi avvenuti”.

Perché questo è il motivo primario che contraddistingue la Banche del Tempo: condividere. Come si legge nel loro blog: “Nella vita di una persona vi sono periodi in cui il tempo abbonda e altri in cui scarseggia. La Banca del Tempo è un luogo speciale in cui le socie e i soci possono accumulare il proprio tempo e utilizzarlo quando è necessario attraverso lo scambio di servizi capaci di rispondere ai bisogni legati alla vita quotidiana: accompagnamenti, commissioni, aiuto al computer, babysitter, traduzioni, piccole riparazioni casalinghe…” Perché tutte le ore di servizio prestate da una persona vengono segnate e ne potrà usufruire quando si troverà nella necessità di ricevere un altro servizio, anche di tipo differente.

“Già l’anno dopo eravamo 23, e i primi anni sono stati di certo i più ricchi di esperienze, abbiamo dato vita a entusiasmanti progetti. Per la festa dei nostri 20 anni ho realizzato un libretto con tutta la storia della Banca del Tempo, in cui ho raccolto tutti gli articoli dei giornali e tutti i momenti, tutti gli scambi con il Comune. Perché siamo stati i primi a realizzare la convenzione con il Comune; noi davamo delle ore di lavoro al Comune per tenere aperte le mostre, pulire gli oggetti artistici del Museo Religioso, svolgevamo diversi compiti, e loro in cambio ci davano la sede oltre a buone opportunità, come ad esempio la possibilità di avere a disposizione i locali di Palazzo Bellini dove per la giornata della donna abbiamo creato eventi, molto partecipati da tante persone che venivano anche fuori dal nostro territorio”.

“I progetti sono stati numerosi: ricordo nel 2006 ‘Suoni, immagini e danze’, una giornata di confronto fra madri e figlie, con musiche e danze anche di donne appartenenti a diverse etnie e culture; nel 2007 ‘Noi donne cittadine del mondo’, con lettura di racconti e poesie. Questo evento è stato in programma per alcuni anni, sempre l’8 marzo, perché poi nel frattempo abbiamo stampato un opuscolo in diverse lingue, francese, inglese, arabo e anche russo, per consentire alle donne non italiane di accedere alle indicazioni necessarie che riguardano la scuola, l’assistenza sanitaria, permessi di soggiorno, dove richiedere i documenti, affinché riuscissero a gestire situazioni differenti”.

“Ogni anno è grande il nostro impegno per la giornata della donna. Durante questi eventi abbiamo presentato i nostri libretti. Uno era ‘Le donne nutrono il mondo – Ricette tra feste e tradizioni, emozioni e memorie, aromi sapori e spezie’, l’altro ‘Le dolcezze nel mondo’. Raccolgono ricette ricordate a memoria delle proprie tradizioni, ricordi della nostra storia e di quella delle donne straniere, che nel frattempo hanno frequentato la nostra associazione, anche attraverso la scuola di italiano. Abbiamo cominciato nel 2010 a tenere la scuola di italiano in diverse sedi, con finanziamenti regionali e quindi riconosciuta legalmente, e con un esame finale si ha un diploma valido per ottenere il permesso di soggiorno. Sempre dal 2010 e in particolare dopo che Simona, cittadina oleggese, è stata uccisa dall’ex compagno, un altro convinto compito che portiamo avanti è contro la violenza. Da lì è partito il nostro impegno anche insieme all’amministrazione comunale, sia attraverso One Billion Rising sia in occasione del 25 novembre con varie attività”.

“Ci siamo impegnati con i ragazzi rifugiati, attraverso la scuola, per inserirli al meglio all’interno del territorio, spesso con altre associazioni. Abbiamo partecipato alla Festa dei Popoli con la Biblioteca Vivente: persone di qualsiasi Paese con vissuti particolari da raccontare, che vestono i panni di libri parlanti e si mettono a disposizione di chi vuole ascoltare. Questo in collaborazione con il Free Tribe, finché c’è stato, cercando di coinvolgere le persone che restano più emarginate all’interno della realtà”.

“Tutti gli anni istituiamo il Mercatino della Fuffa, perché crediamo che gli oggetti che noi abbandoniamo, che siano vestiti o oggetti della casa, possano servire ad altri, di certo meglio che buttarli nella spazzatura, visti anche i problemi a livello ecologico, è come ridar loro nuova vita scambiandoli con altri. Vogliamo coinvolgere qualche altra associazione che abbia i nostri stessi obiettivi per renderlo più ampio”.

“Ora, dopo 23 anni, dobbiamo in qualche modo ripensare il nostro stare insieme. Per quanto riguarda i rapporti con l’esterno manteniamo i nostri capi saldi, in particolare la donna come centro. All’interno dell’associazione siamo divisi in gruppi. Abbiamo realizzato un gruppo di cammino, un gruppo di visita alle mostre, e così portiamo avanti iniziative a piccoli gruppi, proprio per rispondere di più alle esigenze di ciascuno di noi, facendo quindi degli scambi più mirati. A riguardare tutti i documenti per raccontarti la nostra storia concludo dicendo che ho tanta nostalgia dei primi anni, quelli del fiorire di idee e di attività entusiasmanti, che ci hanno portato a realizzare molto, sia come individui che per il nostro territorio”.

Patrizia Massi

http://bancadeltempoleggio.blogspot.com

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Patrizia Massi

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