LE DONNE SONO VENTO. Valentina Abinanti

Tornadoseeker - A caccia di tornado

Abita a Galliate, in provincia di Novara, ed è una cacciatrice di tornado. Le cacce, come vengono definite le uscite, comportano attese anche di alcune ore con l’incertezza di prevedere cosa succederà, mentre sale l’adrenalina e l’eccitazione. Assistere a spettacoli unici, lo scatenarsi di fenomeni estremi ripaga tutta l’attesa e lo studio. Per essere un tornadoseeker occorre molta conoscenza. In Italia, dice Valentina, non c’è cultura per questi argomenti, si pensa che il nostro Paese sia esente da simili eventi, mentre lei ci spiega benissimo che non è così. Rincorrere le nuvole in giro per il mondo è la sua grande passione. Nel suo libro “Sulle strade del vento” racconta le sue avventure negli Stati Uniti, mentre sul suo sito si trovano la sua storia e tutte le informazioni scientifiche.

“La domanda che mi fanno sempre è se tra l’Italia e gli Stati Uniti ci sono differenze. Indubbiamente. Negli USA gli spazi sono immensi, i contrasti sono maggiori quindi i fenomeni hanno modo di diventare molto più grandi e solitamente più violenti rispetto all’Italia. C’è una convinzione erronea, cioè che in Italia non esistano i tornado ma solo le trombe d’aria. In realtà stiamo parlando dello stesso identico fenomeno. Esiste una percentuale che può essere valida un po’ ovunque nel mondo, che i tornado violenti sono meno del 2% sul totale. Negli Stati Uniti c’è una media di oltre 1000 tornado l’anno. In Italia, su terraferma, ne abbiamo solitamente meno di 50. Tralasciando le trombe marine, perché avendo molta costa ne riscontriamo parecchie. Su un numero piccolo di 50 tornado ci sono tempi di ritorno molto più lunghi. Anche noi abbiamo tornado violenti. Per esempio nel 2015 Dolo e alcuni paesi limitrofi, in provincia di Venezia, sono stati colpiti da un tornado violento classificato F4, secondo la vecchia scala Fujita che va da 0 a 5, quindi F4 è un tornado estremamente violento. Ci sono stati molti feriti, un morto e tantissimi danni alle strutture. Abbiamo anche avuto degli F5 nel corso della storia, ad esempio nel 1930 il famoso tornado del Montello e anche nel 1957 nel pavese. Tornado di moderata intensità si verificano invece ogni anno”.

“Nel 2013 ho scritto un libro che parla dei miei viaggi negli Stati Uniti. Volevo che tutte le esperienze che ho vissuto rimanessero scritte. Si intitola “Sulle strade del vento” e narra dei miei viaggi nelle pianure americane dal 2009 al 2012. È un libro autobiografico, un diario di quello che ho vissuto laggiù, anche se ci sono degli spunti scientifici. Durante tutti i viaggi e le uscite in Italia a caccia di tornado faccio molte fotografie, anche video ma preferisco le foto. Intendo chiarire che non faccio foto per venderle. È capitato, a volte, ma anche se la fotografia per me è importante la cosa che mi interessa davvero è l’aspetto scientifico del fenomeno. Ovvio che quando vai a caccia o fai centinaia di chilometri o addirittura vai dall’altra parte del mondo vuoi fare delle foto, e anche decenti. Per questo ho tutta un’attrezzatura molto professionale. Il mio intento è capire i fenomeni, osservarli per poterli studiare meglio. Periodicamente mi capita di fare corsi o serate sul tema, sia per un pubblico che di meteorologia non se ne intende, sia per persone già esperte. Ho tenuto un corso per ARPA Emilia Romagna, un seminario per la Facoltà di Fisica dell’Università di Torino, un filmato di quest’ultimo si trova anche su You Tube, e corsi per associazioni private. Per diversi anni a Galliate in sala consiliare si sono svolti incontri settimanali in cui mostravo foto e video spiegando i fenomeni, approfondendo l’argomento di temporali e tornado”.

“Mi sono sempre piaciuti i temporali, già da bambina. Quando ero adolescente ho visto il film “Twister”, che parla di cacciatori di tornado, e da quel momento mi si è aperto un mondo perché per la prima volta scoprii che esistevano queste figure. Con il trascorrere degli anni la passione per i tornado è rimasta nel cassetto, la vita, le scelte, il lavoro mi hanno impegnata in modo particolare. Nell’agosto del 2003, a Galliate dove abito, c’è stata una forte tromba d’aria e dalla mia finestra ho visto tutto con i miei occhi, era a 150 metri da me. Sono andata in paese per verificare i danni, che erano notevoli, e ci sono stati anche 13 feriti. Mi sono chiesta come fosse possibile che si verificasse un evento del genere senza un minimo di preavviso per le persone. Da quel momento ho iniziato a studiare, ho scaricato tutto il materiale possibile da internet, ovviamente nel 2003 non esisteva tutto quello che si trova oggi sul web. Ho passato quattro anni a studiare e a documentare con foto tutti i temporali che c’erano vicino casa”.

“Nel 2007 per puro caso ho trovato un gruppo di ragazzi che organizzava un viaggio negli Stati Uniti a caccia di tornado, un Tornado Tour, e appena ho mandato la mia richiesta di adesione sono stata accettata. Il viaggio è durato dieci giorni, i ragazzi che avevano esperienza ci portavano nei luoghi dove erano previsti questi eventi e i più inesperti, compresa me, fotografavano. Durante quel viaggio, davanti alla visione di temporali e tornado violenti, mi si sono aperti nuovi orizzonti e ho capito che esistevano davvero i tornadoseekers. Tra l’altro negli USA sono tantissimi ed è uno spettacolo vederli. A centinaia affluiscono nei grandi campi quando è previsto un evento, è come trovarsi in mezzo al nulla talmente sono grandi le pianure americane, e osservano il cielo aspettando il temporale. Dopo questo primo viaggio ho capito che quello che avevo studiato negli anni precedenti era solo la punta dell’iceberg rispetto a ciò che c’era da sapere sui temporali. Ho passato quindi un altro anno a studiare in maniera sempre più approfondita, come avessi dovuto sostenere un esame universitario. Dal 2008 ho iniziato a muovermi anche in Italia, uscendo a caccia, a volte da sola altre con ragazzi che hanno la stessa passione, oltre a ritornare negli USA ogni anno e dal 2009 senza tour organizzato, ma con amici”.

“Voglio avvertire che la passione non è sufficiente per andare a caccia di tornado. Ci vogliono buone conoscenze di meteorologia e soprattutto dei fenomeni temporaleschi perché comunque è un’attività rischiosa. I temporali comportano una serie di rischi e pericoli anche per chi ti sta intorno, rischi di farti male tu e chi sta con te, se non sai come ti devi muovere e comportare. Non ci si può improvvisare cacciatori di temporali”.

http://www.tornadoseeker.com/

Patrizia Massi

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