LE DONNE SONO VENTO. Zymal Umar

Cambiare il mondo una borsa alla volta

Zymal Ulmar, pakistana, aveva 9 anni quando ha ideato il sacchetto eco-friendly. Raccontava che tre anni prima, quando aveva solo 6 anni, era con i suoi genitori a fare la spesa al mercato e rimase sconcertata vedendo quanti sacchetti di plastica invadevano la sua città, Sargodha, creando problemi non solo di inquinamento ma anche all’ambiente e agli animali.

A ispirarla è stato un commerciante che distribuiva sacchetti di carta ai clienti. È tornata a casa e ha creato la sua prima borsa in carta, vendendola ai suoi cugini. Da allora il suo commercio è cresciuto, riuscendo a vendere centinaia di borse. Le produce durante le vacanze scolastiche perché afferma che non è facile seguire con successo la scuola e fare l’imprenditrice al contempo.

Ha fondato Zee Bags, un’organizzazione no-profit che trasforma vecchi giornali in borse biodegradabili che lei stessa decora. Dice di poter affrontare l’impresa perché ha l’appoggio della famiglia che le compra le materie prime e afferma che per una ragazza lavorare in Pakistan da sola non presenta alcun problema, come invece comunemente si ritiene. All’inizio seguiva i filmati su Youtube, per imparare a creare le sue borse, e alcune volte, quando l’impegno scolastico è particolarmente impegnativo, recluta amici che la aiutino a fabbricarle.

Al TED, nel 2018, Zymal ha detto che non è mai troppo presto per agire e che tutti dovremmo capire l’importanza che può avere anche solo una piccola azione dalla quale ha origine un grande cambiamento. E lei ci crede davvero. Oltre a proteggere l’ambiente dall’inquinamento della platica, Zymal aiuta le persone più svantaggiate. Dona parte dei suoi profitti a SOS Children’s Village, che fornisce rifugi per orfani e bambini bisognosi. Questa attività filantropica la rende particolarmente felice, perché attraverso le sue entrate è per loro possibile acquistare quanto occorre per la vita quotidiana.

Nel mondo l’inquinamento è uno dei problemi fondamentali e in Pakistan c’è una delle città più inquinate del mondo, Karachi. Il Paese genera una quantità enorme di rifiuti solidi, più di 20 milioni di tonnellate, cifra che cresce vertiginosamente ogni anno. Ci sono cumuli di rifiuti a cielo aperto così alti che paiono montagne. Questa situazione, dice Zymal, la si trova in tutto il Pakistan perché le persone non sono attente al problema. Per questo lei ha pensato al riciclo.

Essendo la più giovane imprenditrice del Pakistan, nel 2015 ha ricevuto il TIE, il premio per l’imprenditorialità dei giovani e una medaglia d’oro dal Segretario dell’Istruzione Federale in Pakistan. I suoi sforzi sono stati riconosciuti anche in Arabia Saudita, dove è stata invitata a ricevere il Prince Abdul Aziz Award for Children Pioneer / Ecopreneur. Ha partecipato a molte manifestazioni per sostenere un serio impegno per l’ambiente; all’Università di Sogodha è stata invitata come relatrice per promuovere l’imprenditoria sociale e la responsabilità dei giovani nei confronti dell’ambiente. Ha parlato di riciclo e di come intenda focalizzarsi sulla degenerazione della plastica. Ha esposto il concetto che il lavoro di squadra è il più efficace, anche in una realtà dove le risorse possono essere limitate.

“Se le persone riflettessero per un momento prima di buttare la spazzatura, forse non lo farebbero così facilmente perché danneggia il nostro ambiente”.

Patrizia Massi

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