La "Sophia"

Le fiabe, una lunga tradizione e una base solida per l’evoluzione umana

Gli insegnamenti delle fiabe conducono l’uomo a un’unica consapevolezza: la trasformazione

Oggi voglio parlarvi delle fiabe e di come quest’ultime siano fondamentali per l’evoluzione dell’umanità e siano quindi la base di un insegnamento che ricorda all’umanità di lottare per la trasformazione che nel bene e nel male è sempre possibile.

La tradizione delle fiabe risale addirittura a migliaia di anni fa e alcune esistono ancora prima della suddivisione in lingue orientali e lingue occidentali.

La loro nascita non risale quindi ai nostri tempi ed è necessario riflettere più profondamente per comprendere quale era l’obiettivo principale di questi racconti.

Oggi le fiabe sono storie di fantasie, carine e adatte per essere raccontate principalmente ai bambini. Nonostante sia chiaro che tutti i racconti conducono a un insegnamento, le fiabe non sono più alla base della vita di ogni essere umano.

Perché questo? Oggi l’umanità è molto ottusa, difficilmente riesce a “sentire” e dunque crede di non aver più bisogno degli insegnamenti delle fiabe per condurre la propria vita e predilige piuttosto altri tipi di insegnamenti.

L’umanità crede profondamente nel progresso di una vita artificiale e definisce evoluzione qualunque cosa la aiuti a gestire più facilmente la propria vita e quella degli altri. Facendo del progresso artificiale (e non intendo solo quello tecnologico ma l’intero mondo delle invenzioni umane) la base dell’evoluzione dell’umanità, questa si è smarrita, dimenticandosi totalmente degli insegnamenti profondi a cui l’umanità prima faceva riferimento.

Il genere umano è in un perenne stato di sopravvivenza dove ognuno cerca di trovare la propria strada. Ognuno crede a cose differenti e alcuni si sono persi totalmente credendo che le loro azioni siano slegate da un piano più grande di evoluzione.
Vedete, oggi siamo costretti a ricercare la luce in questo smarrimento attraverso chissà quali tecniche, filosofie e forme spirituali ma un tempo l’umanità era capace di parlare, confrontarsi e sentire veramente dando così vita alle fiabe.

Le fiabe infatti nascono da racconti tra persone che si confrontavano sulla natura del cuore umano, suddividendolo in due categorie: i buoni e i cattivi, gli eroi e i codardi, la luce e la malignità. Spesso vediamo infatti giocare i bambini a “buoni e cattivi”, tutti lo abbiamo fatto ma perché questo? Perché nel profondo della nostra Anima sappiamo che sono le nostre scelte a trasformare la natura del nostro cuore. Il bambino quando ancora neutro dalle forti influenze del nostro mondo sperimenta le due nature del suo cuore, a volte immagina di essere il cattivo, a volte immagina di essere quello buono. Questo perché dentro di sé lui sa che potenzialmente l’essere umano è capace di essere tutti e due le cose e da lì subentra l’importanza di fare sempre la cosa giusta.
Le fiabe insegnano questo: c’è la luce e la malignità ma tu puoi scegliere la tua strada ed è facendo la cosa giusta che il tuo cuore ti guiderà attraverso la tua vita.

Nei racconti fiabeschi infatti c’è sempre la disavventura, l’eroe, quindi colui che lotta per fare la cosa giusta, si trova puntualmente in difficoltà ed è spinto a dover scegliere tra il bene e il male. Spesso interviene il personaggio “cattivo” che gli offre un accordo per apparentemente raggiungere più rapidamente il suo obiettivo (salvare la propria amata, il figlio ecc.) nascondendo però che è il cattivo stesso ad avergli creato la difficoltà per poter raggiungere l’obiettivo e schiavizzare il buono. Inoltre, la strada più corta e quindi quella percorsa dai codardi ha sempre un prezzo. Colui che fa la cosa giusta, l’eroe, sceglie dunque di lottare, di credere, di affidarsi per raggiungere una felicità più autentica.

Oggi essendo smarriti crediamo che tutto vada bene, che tutto sia giusto e sbagliato al tempo stesso, ognuno è libero di fare ciò che si sente, tutto è speculazione. Non abbiamo più la capacità di scindere le due nature del genere umano. Viviamo in un profondo inganno dove il male ci appare sotto forma di bene e viceversa.

Ma come facciamo a rientrare nuovamente in carreggiata e trovare una base solida sotto i nostri piedi?

Studiando le fiabe, lasciando un po’ da parte le complessità del nostro mondo: nelle fiabe l’eroe come fa a comprendere che l’accordo offertogli dal cattivo non sia la strada giusta da percorrere? Innanzitutto conosce il suo cuore, il suo mondo interiore e poi non ha paura.
Il male è sempre alla ricerca di anime impaurite, spesso toglie qualcosa a queste anime per farle soffrire perché quando soffriamo siamo più vulnerabili e accettiamo più facilmente di percorrere una strada apparentemente più semplice. La scelta sbagliata e dunque il male esiste nel momento in cui abbiamo paura, abbiamo perso quindi la fiducia in noi stessi e non crediamo più. L’eroe è quindi colui che nonostante le difficoltà affronta le sue paure cercando di andare oltre e crede, crede, crede ancora nella luce.

Nelle fiabe però il male alcune volte ha successo e riesce a farsi firmare il cosiddetto accordo.

Questo è vero ma nelle fiabe c’è sempre un ritorno, una salvezza e una via di uscita. Ci insegna che anche quando facciamo la scelta sbagliata non siamo per forza perduti ma possiamo ancora scegliere la luce. E’ ancora più difficile? Sicuramente, ma la felicità e il cosiddetto “lieto fine” hanno le loro leggi ed esigono coraggio, sacrificio e fede.

Ciò che voglio dire è che le fiabe insegnano il contrario di ciò che viviamo oggi. C’è sempre una prova da superare, ci viene sempre chiesto di confermare se crediamo ancora nel nostro percorso, nella nostra natura e se siamo disposti a superare ogni cosa per compiere la nostra missione. Oggi troppo spesso ci mettiamo seduti sulla poltrona, facendoci asservire e non lottando più per ciò in cui crediamo, per la luce e per l’evoluzione di tutta l’umanità.
Attenzione per lottare non intendo fare la guerra. Gli eroi nelle fiabe infatti non fanno la guerra, si difendono, ma loro cercano di vincere facendo emergere il cuore buono sepolto dei cattivi, mostrando la forza dell’amore che alla fine vince sempre.

Oggi ci lamentiamo di essere schiavi, sfruttati e asserviti dai poteri forti ma spesso l’unica cosa che mostriamo di essere in grado di fare è essere incapaci di amare, di credere e lottare per far emergere la nostra forza.

Bisognerà chiedersi -seppur non facciamo le stesse scelte dei “cattivi” e dei “codardi”- se abbiamo una cosa in comune con loro: aver messo nel cassetto il coraggio, la forza del nostro cuore e la capacità di fare la cosa giusta.

Tuttavia, oggi resta una certa connessione con le fiabe e puntualmente qualche Anima si sente più in sintonia con questa modalità; nascono così le moderne versioni di fiabe anche sotto forma di film con personaggi reali. Questo perché nel profondo del nostro cuore sentiamo che gli insegnamenti delle fiabe ci riguardano e sono quindi “reali”.

Ciò che voglio dire con questo articolo è che non sempre sono i nostri studi più complessi, le nostre teorie e tecniche più elaborate a farci ritrovare il nostro cuore e dunque la nostra Anima. Talvolta sono proprio le nostre complessità a condurci a un totale smarrimento e ad allontanarci da noi stessi.

Pensiamo sempre che per evolvere sia necessario fare chissà che percorsi, scoprire tutte le nostre vite passate quando non comprendiamo neanche l’utilità di una fiaba.

E’ vero, non bisogna fermarsi solamente alle fiabe ed è necessario introdurre altri strumenti per raggiungere una più alta evoluzione ma attualmente sembra non esserci neanche un punto di partenza e anche i grandi insegnamenti di Maestri si perdono in mezzo a questa follia.

Per un buon inizio e una buona base di evoluzione, quindi, basterebbe dare valore alle fiabe, prendere sul serio gli insegnamenti derivanti da essa e aprire gli occhi per vedere che la via di uscita si trova spesso in quel mondo creativo e fantasioso che appunto abbiamo abbandonato nella nostra infanzia. L’infanzia non è una fantasia è una fase importante della nostra crescita ed è proprio lì che bisognerebbe afferrare le basi della vita.

Oggi se riflettiamo non abbiamo però neanche le basi di quel mondo infantile, le fiabe ci sono state raccontate ma ci è stato detto anche che sono solo fantasie e storie prive di realtà.

Credo che l’umanità oggi sarebbe più forte nel proprio cuore se solo valorizzasse maggiormente l’importanza delle fiabe.

Sophia Molitor

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