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Libertà dal conosciuto

J. Krishnamurti

Da premettere che Jiddu Krishnamurti non scrisse questo libro, ma chiese ad una sua grande amica e autrice Mary Lutyens , di compilarlo per lui attingendo a più di cento discorsi che egli tenne in Europa e in India. Il libro infatti non è altro che la sintesi del pensiero di Krishnamurti sulla condizione umana e sugli eterni problemi della vita. Anche se oggi su wikipedia viene definito come un filosofo, Jiddu non voleva esserlo e quantomeno un guru, leggendo questo libro si ha modo di comprenderne le motivazioni. Egli infatti nei suoi discorsi pubblici cercava un coinvolgimento negli ascoltatori, voleva che provassero ad andare oltre i limiti autoimposti dalla mente. A suo parere però per farlo bisogna essere studiosi di noi stessi, guardarci per quello che siamo e non per quello che vorremmo essere, perché altrimenti sarebbe solo una proiezione e non farebbe altro che riportarci nel loop mentale di ricerca di qualcosa che non ci condurrà alla nostra vera natura.

Interessante è il suo pensiero riguardo la pratica della meditazione, in una sua riflessione ci fa notare quanto la vera meditazione sia lontana dall’essere uno strumento di controllo del pensiero, una sua forma di repressione o estraniamento da esso, proprio perché ogni forma di silenzio generata dal pensiero è ristagno e morte e solamente quando siamo in uno stato di totale attenzione allora secondo Jiddu si può realmente definire meditazione. Questa, che a suo parere è forse la più grande arte della vita, non la si può imparare da qualcuno, ed in questo concetto risiede tutta la sua bellezza.

Sono tante le domande che durante la lettura stimolano ad osservare quanto il laborioso turbinio della mente, che tanto caratterizza la nostra odierna civiltà, porta ad allontanarci dal nostro vero essere.

I temi trattati risalgono a quasi quarant’anni fa ma risultano più che mai attuali, uno in particolare è quello della libertà:

“La libertà può venire solo in modo naturale, non per desiderio, non per volontà, non perché lo volete con tutto voi stessi… …Per poterla incontrare, la mente deve imparare a guardare la vita, che è un vasto movimento, senza la schiavitù del tempo, poiché la libertà giace al di là del campo della coscienza.” afferma J. K.

In ogni riflessione sembra che il pensiero di Jiddu sia già andato oltre ogni possibile ragionamento mentale, andando direttamente alla fonte delle cose, all’essenza. Si potrebbe essere in linea con la sua analisi di pensiero, ma non è un semplice essere d’accordo o meno che egli vuole scaturire in noi, bensì far emergere la nostra capacità di portare coscientemente un radicale cambiamento nella nostra quotidianità. Infatti la lettura di questo libro fatta con scarsa attenzione può portarci a trovare delle semplici risposte più o meno utili, che possono condurre ad un ulteriore ripetersi dei meccanismi che alimentano le nostre credenze e che troppo facilmente ostacolano la visione del “Nuovo”.

La ricerca di una sicurezza come obiettivo di vita, l bisogni e l’insoddisfazione perenne in cui regna la stragrande maggioranza della società, vengono trattati ed esaminati andando alla radice del tutto, aiutando nella comprensione delle emozioni che nascono al nostro interno. Non si tratta però di apprendere una filosofia di vita per risolvere un problema, bensì di vedere ciò che realmente siamo senza giudizio, saper osservarsi oltre il conosciuto e da lì affacciarsi ad un modo nuovo di vedere noi stessi e la vita.

Le sue parole sono ponderate e ci mettono alla prova costantemente, ponendo l’attenzione anche sulla magnificenza della vita e sulla nostra deformazione culturale che spesso non ci permette di vederla. Per cogliere però il potenziale di ciò che Krishnamurti comunica è necessario dedicarsi alla lettura con grande “attenzione”, intesa come capacità di osservare senza il classico pensiero dominante.

Insomma un contenuto di inestimabile valore, forse non adatto a tutti i lettori che magari praticano già una loro forma di spiritualità con la quale hanno imparato a convivere e si trovano bene.

A mio personale parere questo libro è dedicato a chi è un instancabile ricercatore della verità, capace di non dare mai niente per scontato ed aperto a nuove prospettive.

Alessandro Bartolomei

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Redazione La Voce

Quotidiano d'informazione e cultura nazionale ed internazionale, fondato nel 2014

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