L’incontinenza urinaria negli adulti

Solo in Italia, sono 2,5 milioni le persone che soffrono di questo disturbo: almeno il 50% sono anziani

L’incontinenza urinaria è una condizione caratterizzata dalla perdita involontaria di urina.  Pur non  essendoci statistiche ufficiali in merito, alcune stime dicono che, solo in Italia, sono 2,5 milioni le persone che soffrono di questo disturbo e che, almeno il 50% della popolazione anziana, ne sia colpita.

 

Tipi di incontinenza urinaria

Esistono tre tipi fondamentali di incontinenza:

 

Quali sono le cause dell’incontinenza urinaria

Le cause dell’incontinenza possono essere molteplici.

Una delle più frequenti è la cistite, infiammazione di natura infettiva, che incrementa il bisogno di urinare. La cistite interstiziale è, invece, una disfunzione cronica a carico delle pareti pelviche che rende difficile e continuo l’urinare.

Negli uomini, ciò può accadere in presenza di una prostata ingrossata o dopo l’intervento di rimozione della stessa.

L’incontinenza urinaria può essere causata anche dalla presenza di calcoli, da problemi intestinali, da patologie che alterano la funzionalità nervosa come il Parkinson e l’Alzheimer. Non solo: la mancanza di controllo della vescica può derivare dai danni ai nervi causati da diabete, sclerosi multipla o lesioni del midollo spinale.

Infine, alcuni alimenti (alcol, caffeina, bevande dolci e gassate, cibi acidi come agrumi e pomodori) e determinati farmaci (antidepressivi, antipsicotici, anticolinergici, diuretici, analgesici, sedativi e narcotici centrali) possono accelerare gli stimoli o interferire con il normale bisogno di urinare.

 

Perché l’incontinenza urinaria colpisce soprattutto le donne?

Il disturbo dell’incontinenza colpisce soprattutto in età avanzata, cioè sopra i 60 anni. Tuttavia, un significativo 20% dei casi riguarda le donne al di sotto dei 30 anni e ben il 40% riguarda donne con età compresa tra i 30 e i 50 anni.

Perché? Perché nelle donne i cambiamenti fisici derivanti dalla gravidanza, dal parto, dalla menopausa o dall’isterectomia (intervento di rimozione dell’utero) possono provocarne la disfunzione. Inoltre, tra le cause che facilitano l’insorgenza dell’incontinenza urinaria ci sono:

 

Diagnosi e trattamenti

Per capire quale tipo di incontinenza abbia provocato la perdita di urina, è necessaria una visita urologica che permetterà di identificare il tipo di incontinenza e porvi rimedio.

In caso di incontinenza urinaria femminile, la competenza medica del disturbo si spartisce tra la figura del ginecologo e quella dell’urologo. Da un po’ di anni, infatti, è stata creata la figura dell’uroginecologo, che risulta essere lo specialista di riferimento nei casi ci sia necessità di intervenire con un approccio diagnostico e terapeutico impegnativo.

Gli esami di base necessari per inquadrare il problema sono alcuni esami del sangue, l’esame delle urine, l’urinocoltura e l’ecografia dell’addome con valutazione del residuo d’urina in vescica dopo aver urinato. Questi esami confermano e/o escludono la presenza di infezioni delle vie urinarie, alterazioni anatomiche dell’apparato urinario e genitale maschile e femminile, nonché  la presenza di malattie sistemiche concomitanti.

Per risolvere il problema dell’incontinenza urinaria esistono sia terapie farmacologiche, che chirurgiche. Sarà in entrambi i casi il medico specialista a stabilire, dopo un’attenta diagnosi, quali siano le più appropriate.

 

Come prevenire l’incontinenza urinaria

Le raccomandazioni per prevenire l’incontinenza urinaria sono, neanche a dirlo, quelle che consentono di mantenere uno stile di vita sano. Quindi:

Cristina Svegliàti

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