MIGRANTI: ARRIVA IL DECRETO CHE VELOCIZZA I RIMPATRI

Di Maio: "Un Decreto che non urla ma fa i fatti: porterà da due anni a quattro mesi i rimpatri verso 13 Paesi"

Il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha presentato ieri alla Farnesina il nuovo Decreto scritto con il coinvolgimento dei ministeri degli Esteri, dell’Interno e della Giustizia, riguardo al rimpatrio dei migranti.

“Sui migranti presentiamo un Decreto che non urla ma fa i fatti”, ha affermato Di Maio aggiungendo che questo non è altro che il “primo step del nostro piano per i rimpatri sicuri” e “porterà da due anni a quattro mesi i rimpatri verso 13 Paesi”.

Nel nuovo Decreto sono stati inseriti Algeria, Marocco, Tunisia, Albania, Bosnia, Capo Verde, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro, Senegal, Serbia e Ucraina, come paesi dove sarà possibile effettuare i rimpatri. Con il Marocco esistono già accordi in questa direzione che però non si sono tradotti in fatti. E’ possibile che altri Paesi vengano inseriti nell’elenco ma questo sarà possibile solo attraverso il “ruolo della cooperazione allo sviluppo”. Per questo motivo, il Ministro ha annunciato suoi viaggi “in alcuni di questi Paesi per riuscire ad accelerare le procedure di rimpatrio”.

Nel merito, Di Maio ha spiegato che sui circa 7.000 arrivi del 2019, “oltre un terzo appartengono a uno di questi Paesi. Per molte di queste persone dobbiamo attendere due anni. Ora, per oltre un terzo degli arrivi acceleriamo le procedure”.

“Lavoriamo per evitare il ‘pull factor’ che si può evitare chiarendo il messaggio che chi ha bisogno di aiuto è ben accetto ma chi, in base alle regole internazionali non può stare qui, sarà rimpatriato”, ha rimarcato Di Maio. “Non ci sono oneri di spesa per la semplice ragione che questo tipo di decreto inverte l’onere della prova – ha detto ancora Di Maio – . E’ chiaro che questo è un primo step”.

“Il fondo rimpatri, che può arrivare fino a 50 milioni di euro, va implementato. Oggi dispone di cifre irrisorie, 2-4 milioni di euro”. “Non è il fondo che ci serve per pagare le spese di rimpatrio ma il fondo che ci permette di implementare gli accordi attraverso i progetti di cooperazione allo sviluppo”.

“Per quanto riguarda il Decreto Sicurezza, qui non c’è nessuna volontà di mettere questo Decreto in contrapposizione con altri. Abbiamo detto che sul Decreto Sicurezza recepiremo le osservazioni del presidente della Repubblica”, ha concluso Di Maio.

Antonio Marino

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