Nations League: poca Italia, con la Polonia è solo 1-1

Rete azzurra di Jorginho

Comincia senza entusiasmare il cammino ufficiale della nuova Nazionale azzurra guidata da Roberto Mancini; nel match di apertura della Nations League l’Italia pareggia 1-1 contro la Polonia al “Dall’Ara” di Bologna. Al vantaggio polacco di Zielinski, rimedia Jorginho dal dischetto a poco più di dieci minuti dal termine. Lunedì a Lisbona il secondo incontro metterà di fronte agli Azzurri il Portogallo, orfano di Ronaldo.

Mancini allestisce uno schieramento senza particolari sorprese; davanti a Donnarumma, Bonucci e Chiellini costituiscono la consolidata coppia centrale, mentre Zappacosta e Biraghi occupano le corsie. Jorginho funge da perno a centrocampo, protetto da Pellegrini e Gagliardini; in avanti, Balotelli ritrova la maglia numero nove, con Insigne e Bernardeschi ad ispirare.

La Polonia, rinnovata in panchina dall’arrivo di Brzeczek (subentrato a Navalka dopo la delusione mondiale), oltre alla punta di diamante incarnata da Robert Lewandovski, è infarcita di conoscenze vecchie e nuove del calcio italiano. Il portiere titolare è Fabianski, ma in panchina figurano Szczesny e Skorupski; tra i difensori, all’ex granata Glik si uniscono l’atalantino Reca e il sampdoriano Bereszynski, così come blucerchiato è il centrocampista Linetty. Sempre in mezzo al campo, il punto di riferimento è il partenopeo Zielinski, ma compare tra i convocati anche l’ex viola Blaszczykowski; davanti, non manca ovviamente Milik, affiancato dal sorprendente genoano Piatek, autore già di tre reti in due partite del campionato italiano.

Il primo tempo dell’incontro è per lo più di marca polacca; Donnarumma è subito strepitoso su Zielinski e si ripete successivamente su Krychowiak. Gli Azzurri appaiono complessivamente imprecisi nelle uscite difensive e insipidi nelle iniziative d’attacco, con Insigne irriconoscibile, Balotelli impalpabile e Bernardeschi che risulta essere decisamente il più attivo, anche se conclusivamente improduttivo. Gli ospiti, pur senza illuminare, operano con maggiore quadratura e consapevolezza, pungendo in contropiede; si materializza quindi in modo legittimo il vantaggio polacco allo scoccare del minuto 40, quando una sanguinosa palla persa di Jorginho favorisce il servizio di Lewandovski per Zielinski, che brucia Donnarumma per lo 0-1.

Nella ripresa, Mancini prova a tamponare le mancanze azzurre inserendo Bonaventura in luogo di Pellegrini, mentre successivamente richiama in panchina Balotelli a beneficio di Belotti. È però con il terzo cambio che arriva una sterzata; al posto di Insigne entra infatti Federico Chiesa, che forse avrebbe meritato una chance fin dal primo minuto. Proprio il talento gigliato al 78° minuto guadagna un calcio di rigore che Jorginho trasforma freddamente, fissando l’1-1 definitivo.

Dopo i primi novanta minuti della competizione, restano più ombre che luci, pur essendo indiscutibile che la restaurazione azzurra non potrà che richiedere diverso tempo. In vista dell’imminente trasferta in Portogallo, le maggiori incertezze risultano legate al centrocampo, con Jorginho che ha probabilmente più bisogno di un compagno di reparto votato al dialogo, piuttosto che all’interdizione; in avanti, poi, la riproposizione di Balotelli sembra già una scommessa perdente, con Belotti e Immobile che forse non sono in grado di eccitare i palati più raffinati, ma che potrebbero offrire un terminale offensivo più gagliardo e volenteroso, benché meno tecnico.

Gigi Bria

 

Foto: Sportmediaset

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