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Nazionale: pari in amichevole con l’Ucraina

Domenica in Polonia per la Nations League

La Nazionale azzurra di Roberto Mancini continua a litigare con la vittoria e non va oltre l’1-1 nell’amichevole di Genova contro l’Ucraina, prolungando così la propria astinenza dal successo che perdura ormai da quasi cinque mesi (2-1 sull’Arabia Saudita il 28 maggio scorso).

Di fronte ai 12.000 del “Ferraris”, onorano il dramma vissuto dal capoluogo ligure il 14 agosto, quando il ponte “Morandi” si sgretolò segnando la storia della città; alle tante iniziative umanitarie e solidali, la squadra di Mancini prova ad aggiungere anche il fregio sportivo, offrendo a tratti una prestazione più che dignitosa e tuttavia insufficiente a produrre il successo.

Rispetto alle previsioni, il tecnico jesino opera un cambio per reparto nell’undici iniziale; con Donnarumma in porta, presidiano la difesa Bonucci è Chiellini, con Florenzi e Biraghi (in ultimo preferito al genoano Criscito) sui lati. In mezzo al campo, Mancini prova ad elevare il tasso tecnico affiancando dall’inizio Jorginho e Verratti (quando invece Pellegrini sembrava certo di una maglia) a cui si aggiunge l’esordiente Barella. In avanti, infine, operano Insigne, Chiesa e Bernardeschi, sorprendentemente preferito ad Immobile in un tridente senza punti di riferimento.

Il piglio azzurro nelle prime battute è buono; Pyatov è impegnato ripetutamente da Bernardeschi, Bonucci e Chiesa, ma si disimpegna egregiamente. Dall’altro lato del campo, la compagine di Shevchenko produce invece poco, lasciando Donnarumma sostanzialmente inoperoso. Chiuso il primo tempo sullo 0-0, nella seconda frazione gli Azzurri si riprongono inizialmente con una costanza offensiva analoga a quella messa in mostra nel primo tempo e al 55° minuto vanno in gol; sulla conclusione dalla distanza di Bernardeschi, Pyatov si esibisce in una goffa interpretazione in presa bassa, determinando così il vantaggio italiano a firma del fantasista carrarese. L’esultanza azzurra dura però solo pochi minuti; al 62° una distrazione collettiva della retroguardia dell’Italia consente a Malinowski di colpire indisturbato al volo di sinistro. Benché sporca, la conclusione si infila alle spalle di Donnarumma, tardivo nella reazione al tiro dell’ucraino. Lo stesso Malinowski sfiora poi il vantaggio, colpendo la traversa al 71°.

I numerosi cambi operati dai due tecnici generano poi un fisiologico abbassamento di ritmo, con l’Italia che non appare agevolata dai nuovi innesti e, anzi, tende a disunirsi. Va tuttavia segnalato l’ingresso all’84° minuto di Piccini per Florenzi, con il terzino del Valencia che può così celebrare con qualche spicciolo di partita la prima convocazione nella Nazionale maggiore.

Domenica sera, gli Azzurri scenderanno nuovamente in campo in Polonia per il terzo incontro di Nations League; dopo un pareggio ed una sconfitta per l’Italia diventa indispensabile ottenere il successo. Pur essendo visibile qualche miglioramento, riconosciuto anche dal tecnico ucraino Shevchenko a fine partita, i ragazzi di Mancini dovranno proporsi con maggiore efficacia e meno distrazioni, per evitare di rendere superfluo già da domenica sera il quarto incontro del gironcino, in programma contro il Portogallo.

Gigi Bria

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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