Scienza

Nuove prospettive nella cura dell’Aids: vaccino Tat riduce del 90% il serbatoio di virus latente

Lo studio è condotto in otto centri clinici in Italia e i risultati aprono a nuove prospettive per una cura funzionale dell’Hiv

Un enorme passo avanti nella lotta contro il virus dell’Hiv. E’ stato verificato che il vaccino italiano Tat, somministrato contro l’Hiv/Aids a pazienti in terapia antiretrovirale (cART), è in grado di di ridurre del 90% il “serbatoio di virus latente”, inattaccabile dalla sola terapia. La ricerca, durata 8 anni e pubblicata su Frontiers in Immunology, è stata messa a punto da Barbara Ensoli dell’Istituto Superiore di Sanità ed è una nuova possibile via contro l’infezione.

Lo studio è condotto in otto centri clinici in Italia ed è il risultato del monitoraggio clinico a lungo termine di 92 volontari vaccinati del precedente studio clinico condotto dall’Iss. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità la ricerca di una cura dell’Hiv insieme alla prevenzione dell’infezione, rileva l’Istituto è “un’assoluta priorità della comunità scientifica internazionale anche per le vaste risorse che l’Hiv/Aids sottrae alla lotta alla povertà e alle ineguaglianze nel mondo”.

Infatti è stato stimato che tra il 2000 e il 2015 sono stati spesi ben 563 miliardi di dollari per combattere l’Hiv, senza contare l’impatto negativo sul Pil nei Paesi africani, con una perdita di circa 30-150 miliardi di dollari l’anno. Di fronte a queste cifre l’Iss ha sottolineato la necessità di trovare soluzioni urgenti e innovative terapeutiche per l’Hiv/Aids.

Con questo studio la Ensoli fa ben sperare: “Si aprono nuove prospettive nella cura grazie ai risultati ottenuti che aprono senz’altro nuove prospettive per una cura funzionale dell’Hiv, ossia una terapia in grado di controllare il virus anche dopo la sospensione dei farmaci antiretrovirali. In tal modo, si profilano opportunità preziose per la gestione clinica a lungo termine delle persone con Hiv, riducendo la tossicità associata ai farmaci, migliorando aderenza alla terapia e qualità di vita, problemi rilevanti soprattutto in bambini e adolescenti. L’obiettivo, in prospettiva, è giungere all’eradicazione del virus”.

Beatrice Spreafico

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Beatrice Spreafico

"Leggere, scrivere, chiacchierare, ascoltare, ridere, amare.. queste sono le costanti della mia vita senza le quali non potrei essere io. Amo emozionarmi e sorprendermi, cercando di lasciare un bel ricordo di me nelle persone che incontro. Credo nell’empatia e nel potere della determinazione: la mia testardaggine incallita è rinomata e - guarda caso - il mio motto è “mai arrendersi. Le cose belle richiedono tempo”. Porto gli occhiali, che sono la mia estensione sul mondo e vivo tra ricci e capricci. Sono Social Media Manger In Wellnet, dove mi occupo di Social e sviluppo Piani Strategici ed Operativi per i clienti, su differenti piattaforme. In poche parole? Trasformo le loro richieste in parole ed immagini da ricordare. A LaVoce, invece, mi occupo della prima pagina scrivendo di politica, economia, attualità e scienza."

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