Cronaca

OMICIDIO YARA GAMBIRASIO: ERGASTOLO CONFERMATO PER BOSSETTI

La Cassazione non ha dubbi sulla sua colpevolezza

Roma, 12 ottobre – La Prima Sezione Penale della Cassazione presieduta da Adriano Iasillo, ha definitivamente condannato all’ergastolo Massimo Giuseppe Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio, la 13enne trovata morta il 26 febbraio del 2011 in un campo di Chignolo d’Isola, in provincia di Bergamo, a tre mesi dalla sua scomparsa.

Inammissibile il ricorso presentato dalla difesa di Bossetti che è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali, come inammissibile quello presentato dalla Procura Generale di Brescia per opporsi all’assoluzione del reato di calunnia per lo stesso Bossetti.

In conclusione della sua requisitoria, la PM Mariella de Masellis non ha fatto sconti a Bossetti. “Non esiste un ragionevole dubbio che possa essere innocente Massimo Bossetti, il quale non ha avuto un moto di pietà e ha lasciato morire Yara da sola in quel campo”, ha affermato la PM. La de Masellis ha voluto fare dei distinguo rispetto al caso di Meredith Kercher dove la Cassazione ribaltò la sentenza con non poca sorpresa. “Non è conferente il caso Knox, vicenda ben diversa”, ha sottolineato. “Non ci sono altri aspetti che possono essere esplorati. In questo processo non c’è stata alcuna violazione del contraddittorio, garantito nei due gradi di giudizio, in 50 udienze”. La de Masellis ha voluto rimarca che l’attività di estrazione e repertazione è stata “assolutamente corretta”. Si è trattato di “atti irripetibili e non differibili” eseguiti nel momento in cui il fascicolo era ancora a carico di ignoti e Bossetti non era neanche iscritto nel Registro degli indagati. La PM ha sottolineato inoltre che il DNA è stato prelevato attraverso l’alcol test e quindi, “è un prelievo non coattivo” al quale Bossetti “ha dato il consenso”. “Il metodo del DNA nucleare – ha replicato ad una contestazione della difesa – è consolidato e utilizzato fin dal 1985. Possiamo parlare di un’impronta genetica, un’evoluzione dell’impronta digitale, maggiormente identificativa della persona”.

L’avvocato Andrea Pezzotta, legale di Parte Civile, ha commentato:  “Giustizia è fatta ma non c’è soddisfazione”. Ai microfoni della trasmissione televisiva ‘Quarto Grado’, l’avvocato Pezzotta ha detto: “Contando quelli di oggi sono 39 i giudici che hanno ritenuto Bossetti come responsabile di quanto avvenuto”.

Il legale di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni, sempre ai giornalisti di “Quarto Grado”, ha dichiarato che per il suo assistito sarà una “mazzata durissima ma saprà reagire, le strade non sono finite. Con pazienza e con fiducia bisogna rimettersi al lavoro, qualcosa ancora si può fare”. “Tanta gente crede in Massimo Bossetti, faremo tutto il possibile per cercare di affermare la sua innocenza”, ha aggiunto.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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