Speciale crisi di Governo

PD-M5S: DI MAIO NON MOLLA IL RUOLO DA VICEPREMIER. SALTA TUTTO?

Restano ancora criticità e differenze: ci aspetta un'altra giornata rovente. Il leader pentastellato annuncia che il Governo sarà votato dalla base sulla Rousseau. Ira dei Dem: "Scorrettezza istituzionale"

Roma, 27 agosto – Quella di oggi è stata una giornata ad altissima tensione tra i due attori protagonisti dell’attualità politica del Paese: Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle.

La riunione serale di lunedì si era chiusa con distanze ragguardevoli tra i due partiti: prima tra tutte, il nome di Giuseppe Conte come premier di un Governo giallorosso. Una distanza tale per cui, il M5S ha deciso di far saltare la riunione col PD che si sarebbe dovuta svolgere stamattina a Palazzo Chigi. “Nessun motivo di incontrarsi se non accettano Conte”, aveva detto Di Maio, parlando dei Dem. Nel corso delle ore successive, il leader pentastellato era diventato l’obiettivo degli attacchi provenienti dal PD che lo accusava di essere bramoso di potere al punto di non volersi accontentare della poltrona da Vicepremier del futuro Esecutivo, ma di aver preteso anche il ruolo di Ministro dell’Interno. Il Movimento Cinque Stelle smentisce con nettezza le affermazioni Dem mentre ha luogo una riunione informale con i capigruppo pentastellati, Stefano Patuanelli e D’Uva al termine della quale, i due si recavano a Palazzo Chigi per un ulteriore confronto con Di Maio.

La tensione è alle stelle ed il leader della Lega, Matteo Salvini ne approfitta per sferrare un attacco ai due partiti; lo fa con una diretta Facebook all’ora di pranzo dove afferma: “M5S e PD litigano sulle poltrone, come nella Prima Repubblica”.

Lo stallo viene sbloccato da un intervento del premier dimissionario che sente il leader Dem, Nicola Zingaretti in diverse telefonate rassicuranti per il PD.

Nel tardo pomeriggio, le delegazioni PD e M5S tornano a confrontarsi in una riunione al termine della quale, entrambi gli schieramenti esternano ottimismo per il buon esito della trattativa.

Al momento però, questione ancora irrisolta resta quella del ruolo di Vicepremier. Il PD infatti, vede ormai Conte come uomo organico al M5S e dicendo Sì a lui, si sente di chiedere la vice presidenza del Consiglio senza una doppia figura. Di avviso diverso i pentastellati che vorrebbero riproporre la formula del Governo gialloverde. Nella serata di oggi, da ambienti Dem arriva la notizia che anche questa divergenza starebbe per appianarsi a vantaggio del PD ma le cose non starebbero esattamente così. Sempre stasera e sempre secondo le stesse fonti, il leder del M5S non intenderebbe prescindere dal ruolo di Vicepremier e questo potrebbe rappresentare un problema serio: potrebbe infatti saltare tutto.

Adesso, la partita è nelle mani dei due leader, Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio. Ormai assodato che il Segretario Dem non ricoprirà alcun ruolo in un eventuale Governo giallorosso, resta da capire che ne sarà di Di Maio nel contesto di Palazzo Chigi e quindi, della trattativa.

Le parti in causa dovrebbero tornare ad incontrarsi domattina alle 8.30, guidate dai capigruppo del M5S, Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva, e del PD, Graziano Delrio e Andrea Marcucci. Il nuovo vertice servirebbe per mettere a punto il programma da sottoporre nel pomeriggio al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso delle consultazioni al Quirinale. Oltre ai problemi succitati, restano infatti aperte differenze sui temi economico-finanziari. Probabilmente, un altro incontro, sempre oggi, potrebbe vedere protagonisti Zingaretti e Di Maio.

Sempre nella serata di oggi è giunta un’altra notizia tutt’altro che irrilevante: l’approvazione dell’accordo tra PD e M5S, dovrà passare dal voto della base pentastellata che lo eserciterà sulla piattaforma Rousseau. A comunicarlo, lo stesso Di Maio sul Blog delle Stelle: “Solo se il voto sarà positivo la proposta di progetto di Governo sarà supportata dal MoVimento 5 Stelle”. “Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno e avranno sempre l’ultima parola. Il voto dovrebbe avvenire entro la prossima settimana. Il confronto tra le forze politiche su questa base sarà portato avanti dal presidente del Consiglio che eventualmente potrebbe essere incaricato dal presidente Mattarella. Alla fine di questo percorso ci sarà una proposta di progetto di Governo”.

Sembra che il Partito Democratico non abbia minimamente gradito questa iniziativa del Movimento Cinque Stelle, definendola uno “sgarbo istituzionale” nei confronti di Mattarella.

A proposito di consultazioni, oggi si è svolta la prima giornata. LeU e Civica Popolare hanno annunciato il loro sostegno all’eventuale Governo PD-M5S.

Domani sarà il momento dei big; se i Dem ed i pentastellati dovessero riuscire a risolvere i loro problemi e presentare a Mattarella una progetto che abbia i presupposti per garantire un Esecutivo durevole, il Capo dello Stato darebbe l’incarico a Conte. Questo potrebbe verificarsi tra domani sera e giovedì mattina. Diversamente, il pallino resterebbe nelle mani del presidente della Repubblica che a quel punto non avrebbe altra scelta: agevolare un Governo che conduca il Paese verso elezioni anticipate.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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