Polipi intestinali: sintomi, diagnosi e cure

Conosciamo più da vicino questa fastidiosa patologia

Lungo circa sette metri, l’intestino è l’organo più lungo del corpo umano. E’ una sorta di tubo flessibile ripiegato su se stesso, che si divide in due macro parti: intestino tenue e intestino crasso. Il primo è composto a sua volta da duodeno, digiuno e ileo, mentre il secondo da intestino cieco, colon, sigma e retto. Sede deputata all’assorbimento dei principi nutritivi derivanti dal cibo, l’intestino è anche il luogo in cui si formano le feci, che provengono dagli scarti di ciò che ingeriamo.

Le funzioni dell’intestino.

Sintomi.

I polipi intestinali sono delle escrescenze anomale che possono generarsi lungo l’intestino crasso, in particolar modo, nel colon, nel sigma e nel retto. Con una percentuale che varia dal 15 al 20% della popolazione adulta, sono la forma benigna più diffusa dei tumori intestinali. Sebbene col tempo possano degenerare, è doveroso sottolineare che non tutti i polipi sono a rischio di malignità

Il sintomo più diffuso è la presenza di sangue o muco nelle feci.

Un altro campanello d’allarme è dato da un cambiamento significativo, e senza apparente motivo delle proprie abitudini intestinali, che si prolunga per qualche settimana.

Infine, i polipi di grandi dimensioni possono anche causare dolori simili a coliche o episodi di occlusione intestinale.

Diagnosi.

Gli esami diagnostici per identificarne la presenza di polipi intestinali sono:

Relazione tra polipi e cancro del colon-retto.

Anche se la maggior parte dei polipi è benigna, vi è una correlazione tra questi e il cancro. Esistono tre tipi di polipi: iperplastici (caratterizzati da una mucosa a rapida proliferazione), amartomatosi (detti anche polipi giovanili e polipi di Peutz-Jeghers) e adenomatosi. Solo questi ultimi costituiscono lesioni precancerose e di essi solo una piccola percentuale si trasforma in neoplasia maligna.

Trattamento.

Poiché non è possibile prevedere con matematica certezza se un polipo intestinale diventerà o no maligno, i medici ne raccomandano la rimozione totale.  L’asportazione avviene durante la colonscopia, mediante l’utilizzo di un bisturi elettrico.

Prevenzione.

L’esame che diagnostica con maggior precisione la presenza di polipi nel colon-retto è la colonscopia. Ecco perché ne è fortemente consigliata l’esecuzione dopo i cinquant’anni. E’ un esame invasivo, ma con l’ausilio di sedativi e farmaci antidolorifici, è condotto senza particolare disagio per il paziente. Nel caso in cui in famiglia ci sia stato un parente affetto da tumore al colon-retto, l’età di esecuzione della prima colonscopia può –o, per meglio dire, dovrebbe- essere anticipata.

Infine, al fine di prevenire la formazione di polipi intestinali, è consigliabile un’alimentazione di fibre e povera di grassi.

Cristina Svegliàti

Exit mobile version
Vai alla barra degli strumenti